Ad oggi, la Commissione ha ricevuto 69 richieste di pagamento da 25 Stati membri e ha erogato oltre 267 miliardi di euro, ovvero oltre il 40% dei finanziamenti del Recovery and Resilience Facility (Rrf; Dispositivo per la ripresa e la resilienza) disponibili. Entro la fine dell’anno, si prevede che saranno erogati altri 300 miliardi di euro di fondi di questo strumento legato al programma NextGenerationEu, lanciato dopo gli anni della pandemia, e che ha a disposizione degli Stati 648 miliardi di euro. È dal Rrf che l’Italia riceve i fondi spesi attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). I dati elencati sono contenuti nella terza relazione annuale della Commissione sul Rrf adottata oggi. “L’attuazione sta accelerando e promuovendo riforme continue e progressi negli investimenti negli Stati membri”, dice l’esecutivo europeo che però segnala: “In considerazione della natura vincolata al tempo dell’Rrf, tutti gli sforzi dovrebbero rimanere concentrati sulla piena e tempestiva attuazione dei piani entro il 2026”. La relazione contiene una serie di grafici che mostrano lo stato di avanzamento nell’attuazione e rendicontazione dei piani nazionali. Nei sei pilastri politici in cui è suddiviso lo strumento finanziario, l’Italia risulta non aver superato il traguardo del 50% di realizzazioni. Sul piano europeo, dice la Commissione “l’attuazione e gli esborsi hanno subito un’accelerazione dopo alcuni ritardi nel 2023 in gran parte legati all’invasione illegale dell’Ucraina da parte della Russia, all’elevata inflazione, ai vincoli di fornitura e alla necessità di adottare i capitoli RePowerEu”.