Green Deal: Catania, da domani il Seminario internazionale di Studi europei di Mcl, FederAgri ed Eza. Luzzi, “Sicilia laboratorio per un’agricoltura più sostenibile”

“Il Seminario internazionale di Studi europei che si apre domani a Catania rappresenta un momento cruciale per il futuro dell’agricoltura siciliana ed europea. Le discussioni e le decisioni che emergeranno da questo evento avranno ripercussioni significative sul modo in cui coltiviamo il cibo, gestiremo le risorse naturali e affronteremo il cambiamento climatico nei prossimi decenni. La Sicilia si prepara a diventare un laboratorio per un’agricoltura più sostenibile, innovativa e resiliente, in linea con gli obiettivi ambiziosi del Green Deal europeo per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 ed avrà un impatto significativo sull’agricoltura, in particolare sulle comunità rurali e sulla sostenibilità”. È quanto anticipa Alfonso Luzzi, presidente nazionale di Mcl e segretario generale di FederAgri, che aprirà i lavori domani del “The European green deal. Challenges for workers”, il Seminario internazionale di Studi europei che si terrà fino al 12 ottobre a Catania organizzato da Mcl, FederAgri ed Eza, con il finanziamento dell’Ue.
“Tuttavia, la transizione – aggiunge Luzzi – non sarà priva di sfide. Richiede investimenti significativi, una formazione continua degli operatori e, soprattutto, un cambio di mentalità. Gli agricoltori siciliani, custodi di tradizioni millenarie, dovranno adottare tecnologie all’avanguardia senza perdere di vista le pratiche consolidate. Un aspetto critico che il seminario dovrà affrontare è come gestire questa transizione in un contesto dove 76,6% degli agricoltori ha più di 44 anni. Sarà fondamentale trovare modi per combinare l’esperienza degli agricoltori più anziani con le competenze tecnologiche delle nuove generazioni”.
Nei giorni a Catania, dice Luzzi, “avremo la partecipazione di esperti provenienti da tutta Europa e oltre, pronti a confrontarsi su temi che spaziano dalla crisi economica ai cambiamenti climatici, dalla digitalizzazione dell’agricoltura alla preservazione delle tradizioni rurali. Per l’agricoltura europea, e in particolare per quella siciliana, il Green Deal rappresenta una vera e propria rivoluzione”.
Luzzi spiega: “Sarà centrale il confronto sull’introduzione di tecnologie avanzate come l’agricoltura di precisione, l’uso di droni per il monitoraggio delle colture e sistemi di irrigazione altamente efficienti. Questi cambiamenti mirano a ridurre drasticamente le emissioni di carbonio e l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici, contribuendo inoltre a ridurre gli sprechi delle risorse idriche, tema sempre più attuale a seguito dei cambiamenti climatici in corso”.
La Sicilia, “con la sua posizione strategica nel Mediterraneo e la sua ricca biodiversità, ha il potenziale per diventare un laboratorio di innovazione agricola sostenibile. Dai vigneti dell’Etna agli uliveti della Valle del Belice, l’isola offre una varietà di ecosistemi agricoli che possono beneficiare delle nuove pratiche sostenibili. Il cambiamento climatico rappresenta già una sfida concreta per l’agricoltura siciliana, con ondate di calore sempre più frequenti, siccità e eventi meteorologici estremi che stanno mettendo a dura prova le coltivazioni”.
Luzzi conclude: “La posta in gioco è alta: il futuro dell’agricoltura europea, e con essa la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale del continente, dipenderà in parte dalle strategie che verranno discusse e sviluppate in questo seminario. La Sicilia può giocare un ruolo chiave in questa transizione”.

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