“Le sfide alle quali l’umanità è chiamata sembrano troppo grandi, ci spaventano, ci demoralizzano. L’umanità sembra smarrita e confusa. In più il panorama internazionale con i suoi venti di guerra non ci sprona a essere ottimisti. Se pensiamo di affrontare da soli le sfide siamo come un alpinista inesperto che deve affrontare un’impegnativa arrampicata, ha davanti la montagna e si sente piccolo e insignificante. Abbiamo voluto rimarcare che l’unico modo per far fronte a tutte queste problematiche è ‘insieme’”. Lo dice al Sir il presidente di Greenaccord onlus, Alfonso Cauteruccio, presentando il XVI Forum internazionale per l’informazione sulla salvaguardia della natura, che ha per tema “Il punto di svolta: insieme si può”. Il nuovo appuntamento internazionale del network ecologista di ispirazione cristiana si svolgerà tra Roma (nella giornata del 10 ottobre presso il Centro di preparazione olimpica del Coni di Roma) e Frascati (nelle giornate di venerdì 11 e sabato 12 ottobre presso il Centro Giovanni XXIII).
“Il programma che proponiamo tiene conto di alcuni settori delle attività umane più significative, che possono più immediatamente contribuire al cambiamento: il genio femminile, lo sport, la politica e le istituzioni, la tecnologia e l’impresa, economia e finanza, media e giornalisti”, evidenzia Cauteruccio, auspicando che “gli ospiti del Forum, provenienti da quattro continenti, portino a casa la consapevolezza che c’è necessità di coinvolgere più gente possibile: dai singoli cittadini alle istituzioni, al mondo della politica. Lo sforzo deve diventare contagioso perché c’è bisogno di tutto e di tutti”. Penso, ad esempio, al genio femminile, che sta portando tante significative positività in termini di attivismo, di ricerca scientifica, di sensibilità politica e di scelte concrete. Le donne hanno una marcia in più e sanno essere più determinate e incisive. Lo sport è una medicina per il corpo e la mente, un bisogno imprescindibile e se praticato all’aperto è la natura stessa a rigenerare la persona. Vogliamo anche sottolineare il contributo che può offrire il giornalismo sportivo per sensibilizzare quanti seguono qualsiasi tipo di competizione sportiva, ma non lo praticano all’aperto. La politica deve prendere delle decisioni da subito, anche se sono impopolari”. Anche del contributo delle imprese alla conversione ecologica si parlerà “raccontando tante belle esperienze con stringenti di sostenibilità. Anche la tecnologia è centrale, pensiamo al settore dei rifiuti. Ma se non vengono modificati gli stili di vita e di produzione la tecnologia sarà solo parzialmente risolutiva. I cambiamenti climatici mettono in rilievo le differenze tra aree ricche e povere e soprattutto a pagare le conseguenze dei cambiamenti climatici sono soprattutto le seconde pur avendone poca responsabilità, quindi è evidente che economia e finanza devono fare la loro parte per riequilibrare la situazione e assicurare investimenti in ciò che assicura il futuro dell’umanità. E chi meglio dei giornalisti può gridare al mondo che non abbiamo solo un pianeta ma soprattutto un’umanità da salvare? La natura è resiliente, infatti, e sopravvivrà all’uomo”.
In conclusione, infine, sarà conferito il “Greenaccord International Media Award”.