“Verso una nuova Camaldoli europea: il paradigma della complessità per rigenerare la politica”: questo il tema di un convegno che si svolgerà venerdì 11 ottobre a Firenze presso il Centro Internazionale Studenti “G. La Pira” dalle ore 17 alle ore 20. Interverranno i professori Mauro Ceruti (Iilm Milano), Raul Buffo (Istituto Universitario Sophia), Domenico Maria Amalfitano (Centro di Cultura Lazzati- Taranto), Sebastiano Nerozzi (Università Cattolica Sacro Cuore) e la prof.ssa Patrizia Giunti (Università di Firenze) in collegamento online dal Brasile. Coordinerà Saverio Lesti dell’Università di Firenze. Il convegno vuole “avviare processi” ed essere la prima tappa di un lavoro di riflessione comune per educare a una “visione trinitaria e a un pensiero complesso” che aiuti a elaborare soluzioni nuove e concrete per uscire dalla crisi politica attuale, spiega una nota che invita ad una partecipazione attiva al convegno e a “continuare anche in seguito un lavoro di ricerca e di confronto sui diversi temi che i relatori affronteranno: l’epistemologia della complessità, l’ontologia trinitaria, il nuovo popolarismo proposto dalla ‘Fratelli tutti’ di papa Francesco e la comunità di destino planetaria quale imprescindibile premessa di pace e fraternità universale”. Nell’ottica di una Nuova Camaldoli europea “crediamo nella possibilità di aprire insieme ad altre realtà un orizzonte nuovo per un rinnovamento culturale e un cambiamento di paradigma politico che porti alla nascita di un nuovo movimento popolare”, sottolinea Paolo Magnolfi, Presidente dell’Associazione Nuova Camaldoli. Di fronte ad una “realtà sempre più complessa e in continuo mutamento – scrive – le vecchie categorie filosofico-politiche del Novecento non offrono più un modello interpretativo efficace. È perciò necessario ripensare e rifondare il pensiero politico perché sia all’altezza delle sfide che il Mondo di oggi nella sua realtà ci pone davanti. Solo un pensiero capace di coniugare identità e diversità, unità e molteplicità, può infatti aiutarci a rigenerare la democrazia in crisi. La consapevolezza che sia necessaria una visione globale per affrontare i problemi del nostro tempo e la sfida dell’unità nella diversità chiamano in causa, in maniera particolare, l’Europa e la sua stessa identità”.