Medici cattolici: Stefano Ojetti nuovo presidente nazionale. Don Patriciello, “se parlo di maternità vengo criticato”. Massaro, “in cyberbullismo de-umanizzazione vittime”. Iannone, “no a umanizzazione macchine”

È Stefano Ojetti il nuovo presidente dell’Amci (Associazione medici cattolici italiani). L’elezione, si legge in un comunicato appena diffuso, è avvenuta lo scorso 5 ottobre a conclusione del 28° Congresso nazionale “Maestri di umanità: i medici di fronte alle sfide contemporanee” ad Ascoli Piceno, che ha proclamato il nuovo Consiglio nazionale e nominato il nuovo presidente che succede a Filippo Maria Boscia.
“Finché ho parlato di ambiente ho sempre ricevuto applausi, quando si parla di maternità o di genere, invece, alcuni tendono a sminuire le mie parole in quanto uomo o sacerdote”, ha detto nel suo intervento al congresso don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano da sempre in prima linea nella lotta alla camorra. E poi: “L’altro giorno sono stato a trovare un parrocchiano in ospedale a Frattamaggiore: quelle barelle gridano cospetto al cospetto di Dio. Senza dignità, maschi e femmine, nei corridoi in cui sono costretti a fare i propri bisogni davanti a tutti. A noi, invece, viene chiesto di tenere alta la dignità umana”. Ha parlato di bullismo e cyberbullismo Pierluca Massaro, ricercatore di Sociologia giuridica. Quest’ultimo, ha spiegato, “ci rimanda al tema delle dipendenza, in questo caso da Internet, ma si distingue dal bullismo per la distanza fisica che separa le persone coinvolte, in un’assenza di prossimità. Il rischio è che si inneschi un processo di deumanizzazione della vittima”. L’intelligenza artificiale, ha osservato a sua volta l’ingegner Antonino Giannone, “pone complesse problematiche di natura etica per l’uomo, la cui centralità è stata messa in dubbio. Nei contesti socio-culturali, specie in ambito sanitario, ci si chiede se verranno tutelati i valori fondanti ed etici della persona e se si potrà conservare il rapporto umano tra medico e paziente. Con la disumanizzazione dell’uomo si va verso l’umanizzazione della macchina intelligente, ma dobbiamo dare consapevolezza ai giovani”.

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