Mosse sbagliate sulla scacchiera della storia

Uno dopo l’altro sono passati i 365 giorni di guerra tra Israele e Hamas. Un conflitto che è iniziato con la tragica violenza perpetrata quel 7 ottobre di un anno fa. Una avventura senza ritorno, una follia inaugurata con terroristi che si sono paracadutati dal cielo, su un rave, una festa organizzata da ragazzi ebrei. Il male è piovuto dal cielo e poi si sono aperte le cateratte di un nuovo conflitto. Una reazione a catena che è partita come autodifesa e ha superato ogni aspettativa. Piogge di missili ogni giorno fino a ridurre in polvere intere città. La striscia di Gaza è un cumulo di macerie, ora si è aperto il fronde libano, ma anche su Israele piovono bombe.

Uno dopo l’altro sono passati i 365 giorni di guerra tra Israele e Hamas. Un conflitto che è iniziato con la tragica violenza perpetrata quel 7 ottobre di un anno fa. Una avventura senza ritorno, una follia inaugurata con terroristi che si sono paracadutati dal cielo, su un rave, una festa organizzata da ragazzi ebrei. Il male è piovuto dal cielo e poi si sono aperte le cateratte di un nuovo conflitto. Una reazione a catena che è partita come autodifesa e ha superato ogni aspettativa. Piogge di missili ogni giorno fino a ridurre in polvere intere città. La striscia di Gaza è un cumulo di macerie, ora si è aperto il fronde libano, ma anche su Israele piovono bombe. A farne le spese oltre 40.000 persone da una parte e qualche migliaio di israeliani tra civili e soldati, oltre i 1400 uccisi senza alcun motivo durante quella festa e anche molti degli ostaggi.
In un anno sono cambiate le prospettive, gli animi si sono inferociti, la rabbia è montata e il seme dell’odio è ben attecchito; il male della guerra purtroppo contagia con tutta la sua crudeltà. Sembra ci siano nel mondo persone che vivono solo giocando alla guerra, sembra ci siano governanti che non sanno stare a loro posto senza lanciare invettive, minacce e missili e tanti dracula assetati del sangue altrui. Ideologie contrapposte covano odii, si muovo i pezzi della scacchiera religiosa per far presa, per unire o dividere e le pedine cadono mentre gli alfiere di questi re occulti predicano irresponsabilmente morte, incitano la folla contro fantomatici nemici da abbattere e popoli da cancellare.
Intorno il silenzio, poca indignazione e solo qualche protesta che chiede pace mentre mette in campo altra violenza. Spirano sull’occidente gelidi venti freddi, correnti avvelenate alimentate dall’energia negativa provocata dalle ingiustizie sociali, dal rancore, dalla fame e dalla povertà. Un conflitto si apre e ruba la scena ad un altro conflitto, la guerra ‘spettacolo’ ruba lo spazio dei tg e sui social, ma solo per un pò, in attesa di qualche altro evento di terrore che attirerà l’attenzione dei cronisti. Resterà solo il papa a ricordare, alla fine delle udienze e degli angelus, che non ci resta che pregare, perchè con troppo facilità oggi come allora la gente, i governi, i potenti di turno, girano troppo facilmente la testa dall’altra parte, ma sono mosse evidentemente sbagliate che ci portano a perdere la partita.

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