Messico: vescovi denunciano “uso sproporzionato della forza letale” contro i migranti nel Chiapas, dopo la morte di 6 persone e il ferimento di altre 10

“La Conferenza episcopale messicana, attraverso la Commissione episcopale della Pastorale della mobilità umana, respinge con forza l’uso sproporzionato della forza letale da parte degli agenti dello Stato, che finora ha causato la morte di sei migranti e il ferimento di altri dieci”. Lo si legge in una nota diffusa ieri, firmata da mons. José Guadalupe Torres Campos, referente per le Migrazioni dell’episcopato messicano e vescovo di Ciudad Juárez.
“Questa tragedia – si legge nella nota – non è un incidente isolato, ma una conseguenza della militarizzazione della politica migratoria e dell’aumento della presenza di forze armate al confine meridionale del Paese, che è stata una costante. Data la natura e la gravità dei fatti e l’esistenza di un contesto di violazione sistematica dei diritti umani, nonché di una politica migratoria basata sulla militarizzazione, lo Stato messicano ha l’obbligo di svolgere un’indagine seria, imparziale ed efficace; altrimenti, se questi fatti non venissero indagati con la dovuta diligenza, si configurerebbe in qualche modo un favoreggiamento da parte delle autorità pubbliche, compromettendo la responsabilità internazionale dello Stato messicano”.
Prosegue mons. Torres Campos: “Chiediamo allo Stato messicano di adottare misure di non ripetizione, di limitare la presenza delle Forze armate in compiti di ordine pubblico e in materia di controllo e revisione delle migrazioni a situazioni eccezionali e di garantire il rispetto di misure preventive nell’uso della forza”.

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