“Dove è il portale Open Milano Cortina 2026 promesso da Simico entro settembre, contenente tutti i dati completi e accessibili sulle opere olimpiche?”. Lo richiedono le 20 associazioni promotrici della campagna Open Olympics 2026 per trasparenza delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina insieme ai partecipanti della Scuola nazionale Common, che si svolge a Calalzo di Cadore fino a domenica 6 ottobre, dedicato al monitoraggio delle opere connesse ai XXV Giochi invernali Milano Cortina.
“Nella primavera del 2024 ancora dal Cadore (a Pieve) – si legge nella nota – alla presenza di don Luigi Ciotti, presidente di Libera, e delle principali associazioni ambientaliste nazionali e locali lanciavamo Open Olympics 2026. La campagna, a cui si è aggiunto il sostegno anche di associazioni internazionali, chiede piena trasparenza sulle opere e sulle risorse impiegate per la costruzione delle opere delle Olimpiadi e Paralimpiadi Milano Cortina 2026”.
In risposta all’appello, grazie all’impegno del Comune di Milano attraverso le Commissioni congiunte antimafia e anticorruzione, Simico, assieme alle altre stazioni appaltanti Anas e Fondazione Milano Cortina, nei mesi scorsi si è impegnava a garantire una trasparenza effettiva, fondata sull’accessibilità agli atti immediata e facilmente fruibile.
“Sia in questi incontri pubblici sia su importanti giornali nazionali – precisano le sigle aderenti ad Open Olympics – Simico, per bocca della sua presidente, Veronica Vecchi, ha promesso un portale quanto più rispondente alle nostre richieste, fissando una data limite: fine settembre. ‘Open Milano Cortina’ è il nome del portale di dati promesso dalla stessa Società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026. Portale che però, allo stato attuale, ancora non si vede.”
Eppure, “in queste ore i giornali riportano a più riprese notizie su applicazioni d’intelligenza artificiale che, sfruttando l’incrocio di dati tra stazione appaltanti e organismi d controllo, dovrebbero garantire integrità nel ciclo degli appalti”.
“L’integrità – riferisce Leonardo Ferrante, organizzatore della Scuola Common per Libera e portavoce della campagna Open Olympics – è però assicurata se gli stessi dati forniti alle AI vengono rilasciati anche alle intelligenze analogiche di chi vive i territori luogo dei XXV Giochi olimpici invernali. Ingaggiando le comunità, rendendole protagoniste, non solo è più facile garantire legalità e trasparenza, ma anche presidio del territorio e cura dell’ambiente, risultati che le sole (utilissime) macchine dell’AI non possono assicurare”.