Striscia di Gaza: Cesvi, una crisi senza precedenti. 2,15 milioni di persone al limite della sopravvivenza

Mentre la crisi umanitaria si sta rapidamente estendendo alla Cisgiordania e al Libano e la possibilità di un cessate il fuoco a Gaza sembra sfumare definitivamente, la situazione umanitaria nella Striscia è “catastrofica”. “Ci troviamo di fronte a un’emergenza senza precedenti, dove non c’è alcun rispetto per i civili che vengono sistematicamente colpiti. Le condizioni di vita sono inaccettabili: cibo, acqua e beni di prima necessità sono quasi introvabili; le disastrose condizioni igieniche causano infezioni letali, anche tra i bambini. Inoltre, è quasi impossibile portare i necessari aiuti alla popolazione: è consentito l’ingresso solo a 22 operatori umanitari a settimana, a fronte di 2,15 milioni di persone al limite della sopravvivenza”. A lanciare l’allarme è Cesvi, una delle poche organizzazioni umanitarie italiane che in tutti questi 12 mesi è riuscita a rimanere costantemente sul campo per portare aiuti concreti alla popolazione. In questo momento, nella Striscia di Gaza 4 famiglie su 5 senza accesso all’acqua potabile, il 96% della popolazione soffre la fame e il 90% dei bambini sotto i cinque anni ha malattie causate dall’acqua insalubre. Preoccupa l’arrivo dell’inverno per il rischio di alluvioni nei campi degli sfollati. Nei prossimi mesi Cesvi amplierà ulteriormente il suo intervento per raggiungere altre 35.000 persone, di cui almeno 16.000 sono bambini. L’organizzazione porterà acqua potabile e si occuperà del miglioramento delle strutture igienico-sanitarie nei rifugi, comprese le riparazioni e la costruzione di latrine di emergenza, e della definizione di protocolli di funzionamento e manutenzione continui. Proseguirà la distribuzione di kit igienici, con priorità alle famiglie coinvolte in programmi di nutrizione e alle famiglie sfollate, con l’obiettivo di sostenere con questo intervento almeno 2.520 persone. Alla carenza di acqua, si aggiunge la più grave crisi alimentare mai registrata nella storia del Global Report on Food Crises. Circa il 96% della popolazione di Gaza affronta alti livelli di insicurezza alimentare acuta. A fronte di questa emergenza senza precedenti, per le organizzazioni umanitarie è sempre più difficile accedere nella Striscia di Gaza. ” possibile accedere solo due giorni a settimana e spesso i permessi vengono revocati senza alcun preavviso”, spiega Marcelo Garcia Dalla Costa, Head of Emergency Response and Humanitarian Aid Unit Cesvi.

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