Azzardo: don Zappolini (Mettiamoci in gioco), “l’azione politica ha sostanzialmente abdicato al proprio ruolo, che è la tutela della salute dei cittadini”

“Siamo stanchi nell’apprendere, ancora una volta, che l’azione politica ha sostanzialmente abdicato al proprio ruolo, che è la tutela della salute dei cittadini”: lo dichiara don Armando Zappolini della campagna Mettiamoci in gioco, dopo la diffusione dei dati sul gioco d’azzardo nel nostro Paese resi noti dal sottosegretario all’Economia Federico Freni. “La risposta del ministero dell’Economia, purtroppo, enfatizza i risultati relativi alla crescita di un mercato che, al contrario, sta contribuendo ad acuire una povertà sempre più diffusa – denuncia il sacerdote -. Quasi fosse un vanto vivere in un Paese nel quale, nel 2023, sono stati venduti più di 4.000 gratta e vinci al minuto, 24 ore su 24: se il trend dei volumi di denaro veicolati in giochi e scommesse venisse confermato, a fine 2024 i miliardi di euro giocati si attesterebbero attorno ai 160, con un incremento dell’8,8% rispetto all’anno precedente e con una cronica e abnorme sproporzione tra i soldi giocati e quelli che vanno all’erario”. Per don Zappolini, “non regge più la scusa accampata per anni che senza il gettito dei giochi non si chiudono i bilanci dello Stato: gli spazi per reperire le risorse ci sono eccome, ma da quanto si apprende dai media sul fisco il Governo predilige la mansuetudine tributaria alla giustizia fiscale. Da parroco a fianco dei poveri mi chiedo come questa classe politica, salvo alcune eccezioni, non si renda conto di essere complice della diffusione di un fenomeno così aggressivo da produrre gravi problemi personali e familiari per sempre più persone”.

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