Sette cardinali che chiedono per dono per i peccati della Chiesa. E’ la parte centrale della Veglia presieduta dal Papa nella basilica di San Pietro, a conclusione del ritiro in preparazione alla seconda sessione del Sinodo dei vescovi. “Chiedo perdono a Dio Padre, provando vergogna per il peccato di mancanza di coraggio, del coraggio necessario alla ricerca di pace tra i popoli e le nazioni, nel riconoscimento dell’infinita dignità di ogni vita umana in tutte le sue fasi, dallo stato nascente alla vecchiaia, soprattutto i bambini, gli ammalati, i poveri, del diritto di avere un lavoro, una terra, una casa, una famiglia, una comunità in cui vivere libero, del valore che è il paesaggio e la cultura di ogni zona del pianeta”, ha detto il card. Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay, che ha preso la parola per primo dopo le testimonianza. “Per fare la pace ci vuole coraggio: per dire sì all’incontro e no allo scontro; sì al rispetto dei patti e no alle provocazioni; sì alla sincerità e no alla doppiezza”, ha proseguito: “A nome di noi tutti i fedeli chiedo perdono a chi sta nascendo oggi e nascerà dopo di noi, alle generazioni del futuro che ci danno in prestito questo mondo e che hanno il diritto di abitarlo, un giorno, nella concordia e nella pace. Ancora più grave è il nostro peccato, se per giustificare la guerra e le discriminazioni, invochiamo il nome di Dio”.