“Sono davvero molto lieto anche io di intervenire in questo 70° compleanno del Cern, motore di progresso scientifico, ed esempio di quanto il linguaggio universale della scienza significhi apertura, superamento delle barriere”. Lo ha affermato oggi pomeriggio il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo a Ginevra in occasione delle celebrazioni del 70° anniversario del Cern.
“Una circostanza ben chiara al gruppo di scienziati che, negli anni immediatamente successivi alla seconda Guerra Mondiale, promosse l’istituzione del Cern, divenuto, nel tempo, oltre che un centro di ricerca di eccellenza, una rete che unisce diecimila ricercatori e centinaia di atenei nel mondo”, ha osservato il Capo dello Stato, ricordando come sia stato “uno sguardo al futuro, una scommessa di speranza per un’Europa che, uscita dilaniata dalla guerra, aveva anche visto piegare la scienza al servizio di cause contro l’umanità”.
“Nei lavori preparatori allo statuto del laboratorio, i padri fondatori tennero a sottolineare che nessuna delle ricerche condotte al Cern sarebbe potuta essere motivata da scopi militari, e che ogni risultato sarebbe stato liberamente accessibile a tutti”, ha proseguito Mattarella, sottolineando che “il Cern, da allora, ha continuato ad accentuare questa sua caratteristica di luogo di incontro, di scambio e di crescita per scienziati e ricercatori provenienti da ogni parte del mondo, che qui vengono a studiare, a formarsi, nella consapevolezza che la cooperazione rappresenta reciproco arricchimento”. “Con grande afflizione si è assistito alla scelta della Federazione Russa di riportare la guerra nel cuore dell’Europa, con l’aggressione all’Ucraina, con conseguenze severe sul terreno della cooperazione scientifica”, ha evidenziato il presidente, riconoscendo che “il Centro europeo per la ricerca nucleare è sempre stato testimonianza della volontà di costruire un futuro comune, non compatibile con chi antepone la forza delle armi al dialogo e alle ragioni del diritto”.