Migranti: Save the children, dal 2014 oltre 30.300 morti o dispersi nel Mediterraneo, circa 8 al giorno. “11 anni dopo il naufragio del 3 ottobre, poco o nulla è cambiato”

Dal 2014, i morti e dispersi nel Mediterraneo sono stati in media circa 8 al giorno, pari a oltre 30.300, molti dei quali bambini, bambine e adolescenti. Undici anni dopo il drammatico naufragio del 3 ottobre 2013 davanti alle coste di Lampedusa, in cui morirono 368 persone, “purtroppo poche cose sono cambiate. In questi anni si sono susseguite le notizie di imbarcazioni affondate e di persone annegate, tra le quali troppo spesso vi erano bambini e bambine”. Lo afferma Save the children, continuando a chiedere “l’apertura di canali regolari e sicuri per raggiungere l’Europa e un’assunzione di responsabilità condivisa dell’Italia, degli altri Stati membri dell’Unione europea e delle istituzioni europee affinché attivino un sistema coordinato e strutturato di ricerca e soccorso in mare per salvare le persone in pericolo, agendo nel rispetto dei principi internazionali e dando prova di quella solidarietà che è valore fondante dell’Unione europea”.
“Se da un lato manca un meccanismo coordinato di ricerca e soccorso – osserva Save the children -, dall’altro l’Ue continua ad attuare misure di contenimento volte ad arginare le partenze e l’arrivo nel proprio territorio, concludendo fra l’altro accordi controversi e poco trasparenti con i Paesi terzi, sostenuti da ingenti somme di denaro senza autentiche garanzie di rispetto dei diritti umani né meccanismi di monitoraggio”. Save the children evidenzia, dunque, la necessità di garantire l’accesso ai diritti fondamentali e alla protezione a tutti i minori, e tra loro ai minori stranieri non accompagnati, che in quanto tali e senza distinzioni, hanno diritto ad accedere a una cura e a un’assistenza adeguate, che tengano conto della loro storia, dei possibili traumi vissuti, ma anche dei loro sogni e delle loro speranze.
Nel corso del 2024 sono giunte in Italia via mare 48.646 persone rifugiate e migranti, di cui 5.542 minori stranieri non accompagnati.
Nel sistema di accoglienza italiano al 31 agosto 2024 risultano presenti 20.039 minori stranieri/e non accompagnati/e, in calo rispetto al 31 agosto 2023, quando ce n’erano 22.599, ma in aumento rispetto allo stesso periodo di rilevazione del 2022 (17.668).
Nel corso del 2024 Lampedusa si conferma il principale luogo di arrivo via mare in Italia di minori stranieri non accompagnati, bambini e bambine accompagnati, donne sole e donne in stato di gravidanza. Tutti individui portatori di vulnerabilità ed esigenze specifiche complesse, per il cui supporto si è ritenuto opportuno pensare a un luogo dedicato. È stato così realizzato, all’interno dell’Hotspot di Contrada Imbriacola, in accordo con il Dipartimento Libertà civili del Ministero dell’Interno e la Prefettura di Agrigento, uno Spazio Sicuro a misura di minori, giovani donne e madri gestito da Save the children, in partnership con Unicef e in collaborazione con Unhcr e D.i.Re, nell’ambito del progetto Leaving Violence. Le attività sono realizzate in cooperazione con la Croce rossa italiana, ente gestore dell’hotspot.
Anche quest’anno Save the Children partecipa alle attività organizzate dal Comitato 3 ottobre a Lampedusa, che prevedono, tra l’altro, laboratori rivolti agli studenti italiani e stranieri, e una tavola rotonda sull’esternalizzazione dei confini e violenze sulle persone migranti, con un intervento di Antonella Inverno, di Save the children. Inoltre, l’organizzazione sarà presente con una rappresentanza di ragazzi e ragazze del Movimento giovani di Save the Children, che racconterà le giornate sui loro canali social e sul nuovo sito lanciato a maggio (https://movimentogiovani.savethechildren.it/) e la redazione di Change the Future che racconterà le giornate sui canali del Movimento.

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