“Servirebbe introdurre nell’ordinamento una legge che preveda la consultazione dei minorenni come un passaggio obbligatorio dell’iter per l’adozione di atti amministrativi e normativi nelle materie che direttamente o indirettamente li riguardano. Andrebbe anche attribuito alle persone di minore età un potere di iniziativa e proposta in materia”. Lo dice l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia), Carla Garlatti, in occasione della presentazione, stamattina, a Roma, di una pubblicazione, intitolata “‘Ragazze, ragazzi e adulti nei processi partecipativi. Pratiche e strategie’ – Documento di studio e di proposta”.
“Ragazze, ragazzi e adulti nei processi partecipativi. Pratiche e strategie” è uno studio realizzato dal gruppo di lavoro costituito nell’ambito della Consulta nazionale delle associazioni e delle organizzazioni – istituita e presieduta dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza – con il supporto tecnico scientifico dell’Istituto degli Innocenti di Firenze. “La Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza riconosce a tutti i bambini e i ragazzi il diritto a essere ascoltati, a noi adulti spetta di coinvolgerli e renderli parte attiva in ogni decisione che li riguardi, a tutti i livelli”, ricorda Garlatti. “Assicurare ai minorenni occasioni e possibilità di partecipazione non significa ‘concedere’ loro qualcosa oppure offrire loro una parte del nostro spazio, ma riconoscere un loro diritto”, precisa la garante.
Nel corso dell’evento l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Garlatti ha presentato anche una guida pratica per partecipare, rivolta direttamente ai minorenni, intitolata “Guida alla partecipazione attiva di ragazze e ragazzi. Una bussola per orientarsi”.