Detenuti: ministero Giustizia, firmati protocolli con Salesiani per il Sociale e Società di San Vincenzo De Paoli per pene alternative al carcere

“Tutte le misure alternative al carcere, in particolare i lavori di pubblica utilità, rappresentano importanti strumenti di risocializzazione dell’imputato – condannato, di maieutica civica e di prospettiva assistenziale. Sicurezza sociale e misure di comunità devono andare al passo con la fattiva adesione dei condannati/imputati, ai quali lo Stato offre un’opportunità da non sprecare”. Con queste parole, Antonio Sangermano, capo del Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità ha introdotto la riunione che si è tenuta ieri presso la sede del Dipartimento, in cui il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, ha sottoscritto tre protocolli d’intesa a carattere nazionale per promuovere la stipula di convenzioni locali per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità finalizzati alla messa alla prova dei maggiorenni, con l’obiettivo – si legge in una nota diffusa oggi – di risarcire la comunità per il danno causato e contribuire alla prevenzione della recidiva, sensibilizzando e coinvolgendo l’imputato attraverso una presa di coscienza circa il valore delle azioni e le ricadute comportamentali che le stesse hanno nella vita sociale.
Paolo Sisto, si è detto convinto che “il futuro del carcere è fuori dal carcere”. “L’appartenenza, qualunque essa sia, non deve far venire mai meno l’attenzione ai valori fondanti che sono quelli della comprensione, dell’aiuto, anche della severità per certi versi ma comunque – ha aggiunto – nella umanizzazione del nostro lavoro, neo-umanesimo sanzionatorio, che non vuol dire essere meno severi, vuole dire essere severi ma consapevoli della dimensione in cui questa severità si va a collocare. Questo neoumanesimo trapela dalla nobiltà delle istituzioni che sono impegnate e che ci danno l’onore oggi di sottoscrivere questi protocolli, perché il mantenimento di questo asset valoriale é per noi un grande impegno. La firma è soltanto un punto di partenza, il nostro impegno è quello di darle un valore di implementazione e di efficienza“. I protocolli si propongono anche di favorire la stipula di accordi locali volti all’accesso a programmi di inclusione sociale per i soggetti in carico agli Uffici di esecuzione penale esterna.
Un protocollo, firmato con il presidente nazionale di Salesiani per il Sociale, don Francesco Preite, prevede che l’associazione si impegni ad accogliere gli imputati maggiorenni per lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità presso le proprie strutture, prevalentemente in attività di tipo socio-educativo a favore di soggetti minorenni e in condizioni di marginalità sociale. Un altro protocollo è stato sottoscritto da Paola Da Ros, presidente della Federazione nazionale italiana Società di San Vincenzo De Paoli odv: prevede che i soggetti ammessi ai lavori di pubblica utilità prestino attività di supporto ai servizi socio-assistenziali e socio-sanitarie dell’associazione, rivolte a persone in stato di bisogno e di emarginazione, sia individuali che collettive. “È un progetto in cui credo molto, perché ogni vita merita una seconda possibilità”, ha affermato Da Ros, secondo cui “è fondamentale promuovere misure alternative alla detenzione, come la messa alla prova. Queste offrono a chi ha commesso reati di lieve entità una vera opportunità di riscatto, mettendosi al servizio dei più vulnerabili e diventando una risorsa per l’intera comunità”. “In questo modo si recupera l’umanità soffocata dal reato e si restituisce alla pena il suo vero significato: non una semplice punizione, ma uno strumento di rieducazione”, ha proseguito, aggiungendo che “mentre la giustizia tradizionale può risultare punitiva la messa alla prova attraverso il lavoro ha il potere di trasformare e reintegrare le persone nella società. È una visione che affonda le radici nel carisma del fondatore della Società di San Vincenzo De Paoli, il beato Federico Ozanam, che in una lettera a François Lallier nel 1836 scriveva: ‘La Carità è dolce e calda, e spesso ottiene ciò che la giustizia, da sola, non può raggiungere’”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori