“La storia, magistra vitae troppo spesso inascoltata, dal Belgio chiama l’Europa a riprendere il suo cammino, a ritrovare il suo vero volto, a investire nuovamente sul futuro aprendosi alla vita, alla speranza, per sconfiggere l’inverno demografico e l’inferno della guerra!”. È l’appello del Papa, nella parte centrale del suo primo discorso in Belgio, pronunciato nel Castello di Laeken e rivolto alle autorità, alla società civile e al Corpo diplomatico. “Sono due calamità in questo momento”, ha aggiunto a braccio: “la guerra che può trasformarsi in un conflitto mondiale, e l’inverno demografico. In questo dobbiamo essere pratici: fare figli!”. “Il Belgio è quanto mai prezioso per la memoria del continente europeo”, la tesi di Francesco: “Essa infatti mette a disposizione argomenti inoppugnabili per sviluppare un’azione culturale, sociale e politica costante e tempestiva, coraggiosa e insieme prudente, che escluda un futuro in cui nuovamente l’idea e la prassi della guerra diventino un’opzione percorribile, con conseguenze catastrofiche”.