Papa Francesco: a Terra Madre, “rappresentate una biodiversità culturale che va portata in salvo”. “Tutto ciò che ci circonda è un dono, abbiamo il dovere di rispettarlo e preservarlo”

“Mi rivolgo a contadini, allevatori, pastori, cuochi, pescatori e artigiani che da vent’anni fanno parte della rete di Terra Madre, e mi rivolgo anche a tutte quelle donne e quegli uomini che hanno a cuore il bene di questo Pianeta: tutto quello che ci circonda è un dono e noi abbiamo il dovere di rispettarlo e preservarlo. Vi invito a continuare a camminare insieme verso il percorso intrapreso: la vostra determinazione e il vostro esempio diverranno così simboli di vera speranza e stimoli determinanti nel costruire un mondo migliore”. È uno dei passaggi del messaggio indirizzato da Papa Francesco ai partecipanti di Terra Madre Salone del Gusto 2024, ospitato da oggi al 30 settembre al Parco Dora di Torino. “Voi – prosegue la lettera, che è stata letta da Lella Costa durante la cerimonia d’inaugurazione che si è tenuta questa mattina – rappresentate una biodiversità culturale che oggi va portata in salvo. Noi, tutti insieme, dobbiamo essere consapevoli che attraverso il vostro lavoro e i vostri sacrifici passa molto della sorte di questo pianeta”.
Per Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, “siamo chiamati a cambiare paradigma. Le parole chiave devono essere cooperazione, dialogo, condivisione, responsabilità ed educazione alimentare. In vent’anni di Terra Madre, a Torino si sono incontrati oltre 40mila delegati: persone che, anche grazie allo scambio di idee in questa città e in questa regione, nei loro territori hanno poi realizzato progetti tangibili. Siamo una straordinaria assise che, edizione dopo edizione, dovrà diventare ancora più rappresentativa sotto il profilo politico, per dare a questa moltitudine di persone la giusta dimensione”.
L’edizione 2024 di Terra Madre Salone del Gusto ha come claim “We are nature”: “Siamo animali tra gli animali, siamo il cibo che mangiamo e che proviene dalla terra”, ha dichiarato Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia: “Il sistema alimentare dominante è incardinato sul profitto: è tempo di abbandonare questo approccio, per abbracciarne uno finalmente incardinato sulla vita. Alla politica chiediamo di facilitare l’integrazione delle attività umane negli ecosistemi che ci ospitano: servono scelte che non guardino alla prossima tornata elettorale, ma ai prossimi secoli”.

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