Sanità spaccata e pazienti in fuga verso il Nord: Cartabellotta, “autonomia differenziata aggraverà frattura e legittimerà divario con il Sud”

Una “frattura strutturale”, destinata ad essere aggravata dall’autonomia differenziata, che in sanità “legittimerà normativamente il divario Nord-Sud”. Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, in un’intervista al Sir  definisce così la mobilità sanitaria che nel 2022 ha visto oltre mezzo milione di pazienti in fuga dal Sud verso il Nord per curarsi. Secondo la Conferenza delle Regioni, il valore della mobilità sanitaria nel 2022 è stato di 4,6 miliardi di euro, contro i 4,3 dell’anno precedente, 300 milioni in più.
La mobilità sanitaria, spiega Cartabellotta, “riflette le profonde diseguaglianze nell’offerta di servizi sanitari tra le varie Regioni e, soprattutto, tra il Nord e il Sud del Paese. Siamo ormai di fronte ad una ‘frattura strutturale’, destinata ad essere aggravata dall’autonomia differenziata, che in sanità legittimerà normativamente il divario Nord-Sud, amplificando le inaccettabili diseguaglianze nell’esigibilità del diritto costituzionale alla tutela della salute”. Un fenomeno che evidenzia “il fallimento delle Regioni del Sud nel garantire cure adeguate ai propri cittadini ed ha gravi conseguenze per i residenti nel Mezzogiorno costretti a cercare risposte assistenziali altrove. Inoltre, chi è costretto a spostarsi vede ridotta la propria qualità di vita, con disagi economici e familiari. Infine, il trasferimento di risorse verso il Nord sottrae fondi alle Regioni del Mezzogiorno”.  “L’attribuzione di maggiori autonomie  – conclude Cartabellotta – rafforzerà le ricche Regioni del Nord, indebolendo ulteriormente quelle del Sud” e “darà anche il colpo di grazia al Ssn”. .

 

 

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