Germania: card. Pizzaballa (Gerusalemme) alla plenaria dei vescovi racconta la situazione in Medio Oriente. “Violenza non è una soluzione”

Il patriarca cattolico di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa, sente la mancanza delle iniziative concrete delle religioni locali nel conflitto in Medio Oriente. Rispondendo alle domande dei giornalisti tedeschi nel corso di una conferenza stampa nell’ambito della Assemblea plenaria autunnale della Conferenza episcopale tedesca (Dbk), in corso a Fulda, il card. Pizzaballa ha riaffermato ciò che ha più volte evidenziato in questi mesi di conflitto, riprendendo il pensiero e i richiami anche di Papa Francesco: a quasi un anno dall’attacco di Hamas a Israele, la situazione in Medio Oriente è attualmente in peggioramento. Il patriarca di Gerusalemme, che è ospite dei vescovi tedeschi, invita cristiani, ebrei e musulmani in Terra Santa ad avvicinarsi gli uni agli altri. “Con poche eccezioni, negli ultimi mesi non abbiamo ascoltato discorsi, riflessioni o preghiere di leader religiosi che differiscano da quelli di altri leader politici o sociali”, ha detto Pizzaballa, che ha sottolineato di avere sempre l’impressione che ognuno parlasse solo dal punto di vista della propria comunità e che spesso le parole fossero esplicitamente rivolte contro l’altra parte. Il cardinale ha ribadito come in tutti questi mesi abbia sempre chiesto alle parti in causa un linguaggio più attento: “Un linguaggio carico di violenza, aggressività, odio e disprezzo, rifiuto ed esclusione non gioca un ruolo secondario in questa guerra, ma è uno degli strumenti principali di questa e di troppe altre guerre”. Il porporato ha precisato che in questo come in tutti i conflitti l’odio viene spesso fomentato anche sui social media, con l’uso di formulazioni che negano l’umanità degli altri esseri umani e che spingono e consentono ulteriori forme di violenza: “Queste sono formulazioni che possono ferire ancora più dei massacri e delle bombe”. Pizzaballa si è detto scettico sulle trattative per la liberazione degli ostaggi presi da Hamas: “I segnali di una conclusione positiva delle trattative sono molto deboli e non si vede la fine del conflitto”. Secondo il patriarca di Gerusalemme, inoltre, gli attuali attacchi dell’esercito israeliano alle postazioni di Hezbollah in Libano non possono risolvere il conflitto, ma possono solo esacerbarlo: “La violenza non è una soluzione”. Sono invece necessarie soluzioni politiche creative. Tuttavia, non ritiene fattibile una soluzione a Stato unico con israeliani e palestinesi.

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