L’approssimarsi del 40° anniversario della firma – il 14 dicembre 1985 – dell’Intesa fra la Conferenza episcopale italiana e il ministero della Pubblica Istruzione, in attuazione dell’Accordo di revisione del Concordato Lateranense, insieme alle nuove sfide educative e culturali poste dal contesto attuale e all’alta adesione degli avvalentisi (84,05%), hanno mosso i vescovi a sottolineare e rilanciare il contributo dell’insegnamento della religione cattolica (Irc) come occasione in cui si esprime il servizio della Chiesa alla comunità scolastica e l’alleanza educativa che è sottesa. Lo si legge nel comunicato finale del Consiglio permanente della Cei, conclusosi oggi a Roma.
In quest’ottica – viene spiegato – è stato presentato un primo schema per una Nota sull’Irc, con l’obiettivo di fare sintesi fra “cose antiche” e “cose nuove”, attingendo dal lungo cammino percorso e dall’esperienza attuale per metterlo a disposizione dei bambini e dei giovani che oggi affrontano il cammino della crescita. Fra i temi che il testo dovrà approfondire vi sono il ruolo della cultura religiosa nel percorso educativo, le trasformazioni sociali e culturali intervenute in questi anni, soprattutto sul piano del pluralismo religioso, le caratteristiche essenziali del profilo concordatario dell’insegnamento della religione nella scuola, la formazione iniziale e permanente degli insegnanti, la responsabilità delle comunità cristiane nei confronti dell’Irc, in particolare nel “generare” e riconoscere nuove vocazioni all’educazione e all’insegnamento.