“Dopo il convegno diocesano, quale Chiesa attenta a ricentrarsi in Cristo, a ripartire da Lui per essere sale e luce nei nostri territori, riprendiamo l’itinerario lungo le ‘strettoie’ della vita pastorale. Nella fase profetica del cammino sinodale ci è chiesta una rilettura delle questioni pastorali ‘aperte’, pur rispettando i percorsi diocesani per i sacramenti dell’iniziazione cristiana che vanno integralmente osservati, senza alcuna deroga o libero adattamento”. Lo scrive il vescovo di Ariano Irpino-Lacedonia, mons. Sergio Melillo, nella lettera “Abitare con speranza il nostro tempo. Un nuovo impegno di evangelizzazione”.
Invitando alla veglia missionaria all’inizio del nuovo anno pastorale, il 19 ottobre, il presule ricorda: “Siamo dei viandanti, in una stagione inquieta del mondo, della Chiesa, ci si prospettano congiunture complesse: fragilità, carenze di ascolto, di dialogo, di solitudine, cli relativismo etico, di individualismo, un amore diviso fra il desiderio di emozioni e la paura del legame, che induce ad uno sguardo ‘appannato’ sul futuro. La mission ecclesiale è incessantemente discernere nel mondo ciò che testimonia, cercando con gli uomini ciò che insegna loro e con fiducia cogliere, nei segni dei tempi, gli sguardi di Cristo sulla storia personale e comunitaria!”.
Oggi, osserva il vescovo, “il prezzo ‘salato’ della vita viene pagato dai più esposti, dalle nuove generazioni, dai giovani, che si sentono deprivati dei sogni, rischiando di vivere prigionieri della noia e della malinconia e, talvolta, trascinati nell’illusione della trasgressione e di realtà distruttive”.
“Custodire e diffondere il profumo – prosegue mons. Melillo, riprendendo un’espressione usata dal Papa a Timor-Leste – significa continuamente tornare a Cristo per ripartire da Lui: è questo il cammino che siamo chiamati a compiere, personalmente e come comunità nella storia”.
In questo orizzonte “deve sempre più modularsi il percorso pastorale che la nostra diocesi è chiamata a compiere” anche in prospettiva del prossimo Giubileo.
Inoltre, ricorda il presule, il 2 e il 3 ottobre al santuario di San Gerardo a Materdomini si darà avvio ad una riflessione su iniziazione cristiana, programmare la formazione permanente, dopo la meditazione. “Siamo chiamati a riflettere forme e modi in cui la nostra Chiesa locale potrà vivere quel ‘sussulto di Vangelo’, il cui bisogno il. Papa segnalava nel suo recente viaggio a Timor-Lest”.
Nello stesso senso di marcia va avviato il percorso formativo offerto ai fedeli anche con la scuola di formazione sociopolitica, che sarà inaugurata il 24 ottobre al centro pastorale “San Francesco” di Ariano Irpino.