“Dal Mediterraneo grembo e frontiera di nuova umanità: l’inquieto realismo per la pace: Aldo Moro”. Si è concluso a Taranto il confronto tra istituzioni, mondo accademico e imprenditoriale, istituzioni religiose, associazioni, promosso dal Centro di Cultura per lo Sviluppo “Lazzati’ e presieduto dallo storico ex deputato Domenico Amalfitano. “È stato un evento che ci ha stupiti per la partecipazione – commenta mons. Piero Coda, segretario generale della Commissione teologica internazionale – per la risonanza che ha avuto in modo particolare nei giovani delle scuole tarantine che hanno condiviso questa visione, quasi a farci dire: la gente, la nostra gente ha bisogno di vedere dei progetti che volano alto. Occorre uscire dal grigiore stanco, essere imprigionati in una dialettica dell’aut aut ed entrare in una dialogica dell’et et e vedere sempre la alterità come la vera ricchezza che ci permette di camminare insieme verso un futuro di pace, un altro modo molto forte di costruire la storia impegnandosi per la pace e la fraternità”. Soddisfatto anche Amalfitano: “Il convegno, con una battuta, inizia adesso. La garanzia di questo cammino è l’essere insieme. Il Centro di cultura Lazzati crede che il modello di sviluppo di questa città è nell’intero, ciò che separiamo diventa dimenticanza e noi abbiamo bisogno di recuperare ciò che è stato dimenticato o scartato. Dobbiamo mettere in atto processi di partecipazione civica a questo progetto, creando numeri di impatto, se vogliamo riscrivere e trasformare questa città in città mediterranea”.