Giustizia riparativa: Caritas Palermo, giovani al lavoro per la bonifica di un terreno agricolo e in due serre dell’Ipm Malaspina

Foto Caritas Palermo

Un progetto di giustizia di comunità che si basa sull’incontro, la cooperazione e cogestione di spazi, di terreni della Conca d’Oro. Ecco “Il Gan: agricoltura sociale nella Conca D’Oro”, finanziato e reso possibile grazie al sostegno dei fondi Cei 8×1000.
La Conca d’Oro di Palermo è un luogo iconico di incontro di diversità, di bisogni, di risorse, di difficoltà e progettualità. Nel contesto agricolo di Conte Federico, limitrofo a Maredolce, da più di un anno è in atto una bonifica di un terreno agricolo ad opera della Caritas diocesana di Palermo e della Cooperativa Benessere, che lo ha in gestione. “Il Gan (giardino in ebraico) è diventato un luogo di lavoro, di incontro in cui giovani, che hanno vissuto esperienze dissociali, possono fare un lavoro di comunità, dentro e con la comunità stessa – spiega Anna Cullotta, responsabile dell’area promozione umana di Caritas Palermo -. Si tratta di esperienze di giustizia riparativa che tentano di risanare uno sbaglio, di accorciare distanze tra chi ha commesso un reato e la comunità. È qui che tanti giovani stanno vivendo l’opportunità di svolgere un lavoro che abbia un valore sociale, guidati da esperti agricoltori e giardinieri”. Fonte di conoscenza le persone del luogo, gli anziani, il parroco che si sono costituiti come bussole di orientamento per definire un punto di partenza, la storia, le usanze del luogo, su cui poi ri-costruire un futuro insieme. Nel progetto è coinvolta l’Università di Palermo, in modo particolare la Facoltà di Agraria, perché il lavoro della terra potesse essere ancorato a fondamenta tecnico scientifiche e alla storia del territorio. Così giovani studenti universitari sono impegnati in laboratori specifici guidati da docenti universitari.
Oltre al Giardino di Conte Federico, il progetto riguarda anche un altro spazio e coinvolge i giovani presenti presso l’Istituto Penale per i Minorenni di Palermo ” Malaspina”. Anche in questo caso un giardino fa da sfondo ad azioni di cura e di riconciliazione. I giovani infatti, sono impegnati nella cura di piante e di due serre, acquistate grazie al progetto. Dalla terra, ai semi, alle piante, ai fiori, l’attività è stata la cura, l’impegno che dal seme porta alla pianta. Questa attività è stata realizzata con il supporto dall’Ordine degli Agronomi di Palermo, che ha visto in capo il presidente in carica, ma anche altri professionisti, impegnati in prima linea nel rapporto di trasmissione di conoscenze, di rapporto con giovani ospiti. L’obiettivo più grande del progetto è quello di creare legami di appartenenza tra le persone e i territori. “Solo un saldo legame di interesse e rispetto può consentire la ri-generazione di cui costantemente persone, territori e comunità hanno bisogno”, conclude Cullotta.

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