In seguito ai bombardamenti israeliani su vasta scala che hanno colpito diverse aree del Libano, Medici senza frontiere (Msf) sta gradualmente intensificando la sua risposta ai crescenti bisogni umanitari, fornendo assistenza medica primaria e beni di prima necessità essenziali per la popolazione sfollata. Secondo il ministero della salute, 558 persone sono state uccise e 1.835 ferite e migliaia di persone costrette a fuggire dalle proprie case per trovare rifugio altrove nel paese. I team di Msf stanno distribuendo generi di prima necessità come materassi e kit igienici nei rifugi in tutto il Paese e le cliniche mobili forniscono assistenza sanitaria di base e supporto psicologico agli sfollati. Inoltre, sempre sulla salute mentale, Msf sta gestendo un servizio telefonico per supportare a distanza le persone che hanno bisogno di supporto psicologico. I team di Msf continuano a coordinarsi con i partner sul territorio e con le strutture ospedaliere, offrendo supporto, ove possibile, in base all’evolversi della situazione. Da ieri, alcuni membri dello staff di Msf nel sud del Libano, a Beirut e in altre parti del paese hanno lasciato le proprie case, insieme alle altre persone in fuga e sono rimasti bloccati nel traffico per diverse ore nel tentativo di raggiungere luoghi più sicuri. Nel Sud del Libano e a Baalbek-Hermel, aree che continuano a subire pesanti attacchi aerei, lo staff di Msf ha riferito di aver assistito ai bombardamenti in prossimità delle loro case. Molti degli operatori di Msf si erano già rifugiati nelle proprie abitazioni, mentre i caccia israeliani hanno continuato a sorvolare la zona per tutta la notte.