Quattro nuovi diaconi per la diocesi di Ozieri. Li ha ordinati, domenica scorsa, nella Chiesa Cattedrale, il vescovo, mons. Corrado Melis, Si tratta di quattro giovani che hanno frequentato il Pontificio Seminario regionale di Cagliari e completato gli studi nella Facoltà Teologica dell’isola: Sebastiano Marrone e Giovanni Pudda della comunità parrocchiale di santa Anastasia in Buddusò di 25 anni, Massimo Craba della comunità san Michele Arcangelo in Bono di 25 anni, Giuseppe Terrosu della comunità Beata Vergine Immacolata di Ozieri di 24 anni. È stata prima volta, nella sua storia, che la diocesi di Ozieri ha vissuto una solenne celebrazione con quattro ordinazioni diaconali nella stessa giornata. “Voi siete i nuovi talenti che Dio affida alla nostra Chiesa e da valorizzare per le nostre comunità. Voi siete una grazia per il futuro”, ha etto il presule nell’omelia rivolgendosi ai nuovi diaconi: nel vostro “’Eccomi’ avvertiamo che Gesù è vivo. È passato e passa ancora con la sua voce e il suo sguardo. Voi lo avete ascoltato, lo avete visto e gli avete fatto spazio nella casa della vita: li è entrata la salvezza! Con la vostra gioia attraente e amabile, siete un esempio prezioso per suscitare nuove vocazioni sacerdotali. A Dio piacendo proseguirete verso il Presbiterato, ma il dono di questo passaggio – ha aggiunto mons. Melis – vi segnerà indelebilmente e darà forma, non senza la vostra cooperazione, ad un’esistenza splendida, pensata con originale disegno d’amore per ognuno di voi; una storia imprevedibile, che supererà ogni capacità di aspettativa, di domanda e di desiderio. Dio vi sorprenderà sempre e farà traboccare il vostro cuore di gioia e di consolazione per fare di ognuno di voi una sorgente, cui potranno dissetarsi molti viandanti che incontrerete strada facendo”. “Carissimi Giovanni, Sebastiano, Giuseppe, Massimo -ha concluso il presule – sono certo che voi desiderate mettervi con amore a servizio della Chiesa, e vorrei dirvi qualche parola: non basterà in questo servizio di diaconi dare soltanto i vostri doni, ma dovrete dare voi stessi… Cercate sempre il posto dove c’è più bisogno di servizio, anche se là troverete povertà e umiltà crocifiggenti… Non dite mai: che cosa dà a me questa Chiesa, ma esaminatevi con austera sincerità per scoprire che cosa voi ritenete ancora di dover dare alla Chiesa per servirla con tutti voi stessi e con tutte le vostre possibilità di natura e di grazia…”.