Consiglio permanente: card. Zuppi, “questione educativa è un’urgenza che ci interpella tutti”

La questione educativa è “un’urgenza che ci interpella tutti, nessuno escluso: la famiglia, la scuola, le aggregazioni, la parrocchia, la comunità, i movimenti e le associazioni. Soprattutto, gli adulti chiamati a un maggiore senso di responsabilità”. A ribadirlo è stato il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, aprendo il Consiglio permanente dei vescovi italiani, in corso a Roma fino al 25 settembre. “Alcuni recenti fatti di cronaca, che hanno avuto come protagonisti i giovani, hanno riacceso i riflettori sulla questione educativa, tema che da sempre sta a cuore alla Chiesa in Italia, al quale peraltro è stato dedicato un decennio (2010-2020) di riflessione e impegno”, ha sottolineato in cardinale: “Come Chiesa ci sentiamo pienamente coinvolti e non smetteremo di mantenere alta l’attenzione, perché sono in gioco le persone, la loro realizzazione, la possibilità di vivere l’esistenza in pienezza”. Di qui la necessità di “accompagnare le giovani generazioni in un percorso di riconciliazione con il proprio sé, di conoscenza e apprezzamento delle risorse personali, di appartenenza ad un gruppo, ad una persona”. “Sono necessari luoghi, fisici e non virtuali, in cui tornare a fare esperienza di gratuità e libertà personale e comunitaria”, la tesi del presidente della Cei: “Penso, in modo particolare, al prezioso servizio degli oratori, del dopo-scuola e di tante altre attività formative, che conservano intatta la loro attualità e chiedono un rilancio di progettualità e creatività. Dobbiamo lavorare, tutti insieme, per sradicare i semi dell’individualismo che soffoca la dimensione umana e disconosce la presenza degli altri. Non ci sono ricette facili, né risposte preconfezionate a buon mercato, ma non per questo dobbiamo cedere al pessimismo o al disfattismo che paralizza ogni tentativo di azione”.

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