La strage di Steccato di Cutro, accaduta ad “un passo dalle nostre meravigliose spiagge, ci ha aperto gli occhi e ci ha fatto comprendere che solo lottando giorno per giorno contro l’ideologia dell’indifferenza e della disumanità possiamo rendere la vita di tutti, la nostra compresa, più serena… più umana e umanizzante. Solo così, negli occhi dell’altro, non vedremo più la disperazione e l’umiliazione, ma la gioia e la pace di chi si sente accolto e amato. Riconosceremo nell’altro, nell’altra, un fratello, una sorella, in umanità”. Lo scrive sr. Loredana Pisani, direttrice dell’Ufficio Migrantes della diocesi di Crotone-Santa Severina, in una lettera in occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato che si celebrerà domenica prossima. Il “nostro impegno, in qualsiasi forma, diventa, dunque, precursore di scelte importanti a favore, innanzitutto, di una maggiore consapevolezza del momento storico che viviamo e la grande necessità di adoperarci tutti a saper vivere l’integrazione dei popoli come un fenomeno antropologico e non prettamente emergenziale”, aggiunge la religiosa che invita a “promuovere iniziative – anche diocesane – concrete a favore dei migranti e dei rifugiati, perché riusciremo a vederli come un’opportunità di crescita umana e umanizzante, socio-culturale, demografica ed economica”. E la Giornata mondiale a loro dedicata si “propone come momento di riflessione ecclesiale ed è rivolta a tutte le realtà ecclesiali”. Da qui l’invito a celebrare la Giornata nelle comunità parrocchiali e in “tutti i contesti di vita di cui fate parte nel modo in cui ritenete più consono”. “Siamo certi – conclude sr. Pisani – che la nostra preghiera comune ci aiuterà a prendere sempre più coscienza che ogni vita umana va difesa sempre e che l’impegno per costruire una società accogliente e dignitosa è un impegno, un dovere di tutti”.