Ha aperto oggi il secondo ospedale da campo di Medici senza frontiere (Msf) a Deir el Balah, dove sono già arrivati i primi pazienti per visite ambulatoriali. L’attivazione di altri servizi dipenderà dalle autorità israeliane che hanno ritardato l’ingresso di rifornimenti a Gaza, mentre nella Striscia continuano i bombardamenti e il sistema sanitario è in ginocchio. Così come il primo ospedale da campo aperto da Msf a fine agosto, questo nuovo ospedale da campo è necessario a causa della distruzione del sistema sanitario. Il modo migliore per fornire assistenza alla popolazione di Gaza è proteggere e supportare le strutture sanitarie già esistenti, consentendo loro un accesso sicuro alle cure. Poiché 19 dei 36 ospedali di Gaza sono attualmente non funzionanti, gli ospedali da campo sono l’ultima risorsa per fornire cure salvavita.
“Un cessate il fuoco immediato e duraturo è l’unica soluzione per fornire alla popolazione di Gaza l’assistenza sanitaria adeguata di cui ha disperatamente bisogno”, sottolinea Msf. Dall’inizio della guerra, Msf ha dovuto abbandonare 14 strutture sanitarie, compresi ospedali, a causa degli ordini di evacuazione delle autorità israeliane, dei combattimenti nelle aree circostanti o degli attacchi diretti. Poiché le cosiddette zone umanitarie sono state ripetutamente bombardate dalle forze israeliane, è necessario garantire la protezione di questi ospedali da campo e degli ultimi ospedali rimasti a Gaza.