Papa Francesco: udienza, “nei giovani ho visto un nuovo futuro, senza violenze, dipendenze, colonialismi economici o ideologici”

Nei giovani “ho visto un nuovo futuro, senza violenze tribali, senza dipendenze, senza colonialismi economici o ideologici; un futuro di fraternità e di cura del meraviglioso ambiente naturale”. Sono le parole dedicate dal Papa a Papa Nuova Guinea, seconda tappa del suo recente viaggio in Asia e Oceania di cui nell’udienza di oggi ha ripercorso le tappe. “Papua Nuova Guinea può essere un laboratorio di questo modello di sviluppo integrale, animato dal lievito del Vangelo”, ha detto Francesco, rendendo omaggio alla “bellezza di una Chiesa missionaria, in uscita”, in un arcipelago proteso verso l’immensità dell’Oceano Pacifico dove i diversi gruppi etnici parlano più di ottocento lingue: “un ambiente ideale per lo Spirito Santo, che ama far risuonare il messaggio dell’amore nella sinfonia dei linguaggi”. “Non è uniformità quello che fa lo Spirito Santo, è sinfonia, è armonia, è il capo dell’armonia”, ha aggiunto a braccio: “Là, in modo particolare, i protagonisti sono stati e sono tuttora i missionari e i catechisti. Mi ha rallegrato il cuore poter stare un po’ con i missionari e i catechisti di oggi, e mi ha commosso ascoltare i canti e le musiche dei giovani”. “Non c’è nuova umanità senza uomini nuovi e donne nuove, e questi li fa solo il Signore”, ha affermato Francesco, che poi ha proseguito a braccio: “Vorrei anche menzionare la mia visita a Vanimo, dove i missionari sono tra la foresta e il mare: entrano nella for per andare a cercare le tribù più nascoste”.

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