Commissione Ue: Bordignon (Forum famiglie), “prioritario porre al centro delle strategie il rilancio demografico”

“Esprimo le mie congratulazioni ed auguri di buon lavoro al nuovo collegio dei Commissari Ue. Ridurre le differenze fra i territori e garantire che i cittadini e le cittadine, ovunque siano nati, vivano, risiedano, lavorino, abbiano le stesse opportunità, è una priorità che passa attraverso il nodo dei gravi squilibri demografici e dalle migrazioni interne, soprattutto giovanili, che coinvolgono diverse aree dell’Ue, tra cui l’Italia”. Così Adriano Bordignon, presidente del Forum delle associazioni familiari, in merito all’annuncio della composizione del prossimo collegio dei Commissari Ue. In particolare, prosegue Bordignon, “i neocommissari Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo e commissario alla Coesione e le riforme, e Dubravka Šuica, commissaria al Mediterraneo e demografia, sono chiamati a collaborare strettamente per porre al centro delle strategie la questione del rilancio demografico del continente che sta affrontando un inverno demografico senza precedenti”.
“Le tendenze demografiche in Europa sono infatti preoccupanti: i decessi hanno superato le nascite in molti paesi. Il numero dei lavoratori è destinato a ridursi da qui al 2050 di due milioni ogni anno. L’invecchiamento della popolazione e il forte calo dei tassi di natalità stanno mettendo a dura prova i nostri bilanci finanziari e il futuro dei sistemi sociali”, sottolinea ancora Bordignon. Per il presidente del Forum, le sfide demografiche “si impongono con problemi cruciali che vanno dai sistemi pensionistici, al dinamismo del mercato del lavoro, alla sostenibilità economica e alla coesione sociale. Inoltre, le sfide demografiche influenzano non solo la politica economica e sociale, ma anche i diritti e le libertà fondamentali dei cittadini europei, le loro speranze e desideri più profondi”. Per questo, conclude, la questione demografica “deve essere affrontata con decisione anche a livello di Unione europea destinando strategie e risorse specifiche per rilanciare la natalità che vede alcuni territori, tra cui il nostro Paese, soffrire maggiormente dello squilibrio demografico. È inoltre necessario che il Patto di stabilità europeo possa offrire maggiore flessibilità ai diversi paesi su queste politiche e considerare ogni risorsa per il rilancio della natalità come investimento e non spesa corrente”.

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