Al Sinodo, tra i 368 partecipanti, ci saranno anche due vescovi cinesi. A confermarlo è stato il card. Mario Grech, segretario generale della Segreteria Generale del Sinodo., rispondendo alle domande dei giornalisti durante la conferenza stampa odierna in sala stampa vaticana. “Fino ad oggi, al termine di un Sinodo c’è sempre stata una comunicazione del popolo di Dio al Santo Padre”, ha detto il cardinale interpellato sugli esiti finali dell’assemblea sinodale, in programma dal 2 al 27 ottobre in Vaticano. senti anche due vescovi cinesi. Rispetto alla prima sessione dei lavori, ci sono stati 26 cambi nell’elenco dei partecipanti: “Alcuni non saranno presenti per motivi di salute, altri hanno deciso di non ritornare, ma non c’è stato nessun caso in cui il Papa abbia escluso qualcuno, sono state tutte decisioni prese dagli individui. Tra gli invitati speciali, cioè tra i partecipanti al Sinodo scelti dal Papa, come nella scorsa sessione sarà presente anche Luca Casarini, tra i fondatori di Mediterranea Saving Humans. Tra i momenti salienti del percorso sinodale, la Veglia del 1° ottobre presieduta dal Santo Padre nella basilica di San Pietro, al termine del primo dei due ritiri spirituali, che comincerà con tre testimonianze di persone che hanno subito il peccato: il peccato degli abusi, il peccato della guerra, il peccato dell’indifferenza di fronte al dramma presente nel fenomeno crescente di tutte le migrazioni. Dopo la fase di ascolto, si procederà con la confessione di alcuni peccati, “non per denunciare il peccato degli altri, ma per riconoscersi parte di chi per omissione o azione diventa causa di sofferenza, responsabile del male patito da innocenti e indifesi”. In particolare, si confesserà “il peccato contro la pace; il peccato contro il creato, contro le popolazioni indigene, contro i migranti; il peccato degli abusi; il peccato contro le donne, la famiglia, i giovani; il peccato della dottrina usata come pietre da scagliare contro; il peccato contro la povertà; il peccato contro la sinodalità, mancanza dell’ascolto, comunione e partecipazione di tutti”. Al termine Papa Francesco rivolgerà, a nome di tutti i fedeli, la richiesta di perdono “a Dio e alle sorelle e i fratelli di tutta l’umanità”. La celebrazione penitenziale, organizzata congiuntamente dalla Segreteria Generale del Sinodo e dalla Diocesi di Roma in collaborazione con l’Unione dei superiori generali (Usg) e l’Unione internazionale delle superiori generali (Uisg) – ha reso noto Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione e presidente della Commissione per l’Informazione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi – è aperta a tutti, in particolare ai giovani, e potrà essere seguita in diretta sui media vaticani.