“Lasciatevi educare dal mistero della Croce”: è stata questa l’esortazione che il Vescovo di Como, card. Oscar Cantoni, ha rivolto ai quattro giovani seminaristi ordinati diaconi questa mattina in Cattedrale. “Non confidate troppo in voi stessi, nelle vostre certezze e nei metodi che ritenete infallibili – ha affermato il cardinale rivolgendosi direttamente ai quattro – ma tenete fisso il vostro sguardo sul Signore Gesù e lasciatevi guidare dalla potenza del suo Spirito. Sono Essi che vi accompagnano e trasformeranno la vostra debolezza in uno strumento con cui manifestare la forza dell’amore, verso tutti, soprattutto verso i piccoli e i poveri, i meno amati, quelli che vengono rifiutati o respinti: sono queste le attenzioni principali di un diacono” ed è questo, ha aggiunto, “lo stile consueto di Dio, che realizza il suo amore infinito attraverso la debolezza della Croce di Cristo, oggi presentata nella sua gloriosa esaltazione”. La croce è quindi “la manifestazione suprema dell’amore di Cristo, la prova autentica dell’amore fedele di Dio per ciascuno di noi. Chi è lontano dalla fede non riesce nemmeno a immaginare come uno strumento così straziante e ignominioso quale è la croce, possa esprimere la profondità dell’amore e della fedeltà di Dio nei nostri confronti”. Da qui l’esortazione: “Lasciatevi educare continuamente dal mistero sapiente della croce ed imitatene la logica. Essa si mostra quale via infallibile di vittoria, nonostante proprio la sua apparente debolezza. Credete nella fecondità del vostro continuo donarvi, anche se apparentemente le persone sembrano tanto restie nei confronti del vostro annuncio. Non lasciatevi quindi sorprendere da un facile scoraggiamento, spesso segno di aspettative mondane, di un entusiasmo e di un fervore non purificati dalla pazienza escatologica della fede. Perseverate piuttosto umilmente nel dono di voi stessi con generosità, fiducia e delicatezza d’animo nei confronti di tutti. Collaborate con noi per costruire una Chiesa missionaria, più accogliente, capace di camminare con le persone, umile. E infine – ha concluso – continuate a stupirvi come il Signore continui a fidarsi di voi, così che non vi ritirerà mai la sua fiducia”.