Suicidio: diocesi Bolzano-Bressanone, questa mattina un convegno sulle misure di prevenzione

Come pianificare la prevenzione, quando si tratta di suicidio? Se ne è parlato questa mattina al Centro pastorale di Bolzano, nel convegno organizzato dalla Rete di prevenzione del suicidio, in occasione della Giornata mondiale (10 settembre). “Abbiamo presentato diversi interventi in caso di crisi, iniziative di sensibilizzazione e un piano regionale di prevenzione del suicidio” ha spigato Guido Osthoff della Caritas, che ha moderato l’incontro.
Nel primo intervento è stato fatto un bilancio del numero verde di Supporto psicologico telefonico (800101800), istituito in aprile: “Un servizio 24 ore su 24 che era necessario per fornire un aiuto a bassa soglia, ma comunque professionale, a chi attraversa situazioni di crisi; negli ultimi cinque mesi abbiamo registrato 1.273 chiamate, circa 6-7 al giorno, che sono sfociate in circa 600 sessioni di consulenza telefonica per un totale di 216 ore”, ha spiegato Erwin Steiner, responsabile della psicologia d’emergenza e coordinatore del telefono di emergenza psicologica. Altre misure di prevenzione vanno invece nella direzione di fornire spunti per l’auto-aiuto. Il progetto europeo “IFightDepression” raccontato da Nuhara Vargiu, psicologa del Servizio psichiatrico di Bolzano, punta, oltre che sulla formazione di medici di medicina generale, anche su una piattaforma multilingue per gestire forme lievi di depressione. Marco Casazza, psichiatra del Csm di Bressanone, ha invece spiegato l’algoritmo Basi: “Una tecnica di domande che possono essere facilmente usate da tutti per individuare pensieri suicidari. È infatti importante non lasciare sola la persona, ma anche la reazione corretta alle sue risposte può essere salvavita”.
Come esempi di sensibilizzazione sono stati presentati due progetti artistici: lo spettacolo teatrale “Il dono più grande” del distretto scolastico di Silandro, e il film documentario “Lichter im Chaos”, a cura del Forum prevenzione, che sarà proiettato in diverse località dell’Alto Adige in ottobre e novembre.
Infine, il contributo della Valle d’Aosta: “Il nostro piano di prevenzione regionale è attivo dal maggio 2022 e prevede che un tavolo inter istituzionale si riunisca regolarmente più volte l’anno”, ha spiegato Monica Seganfreddo, dell’assessorato alla Sanità, salute e politiche sociali della regione, precisando che “la collaborazione con i superstiti, intesi come famigliari delle persone che hanno compiuto un suicidio, sono un grande motore della rete locale”. “Per noi – ha concluso Osthoff – è stato interessante sapere che in questa regione non c’è solo una rete, ma anche una delibera regionale per un piano di prevenzione del suicidio: un contributo che, come emerso nella tavola rotonda finale, può fungere da ispirazione per progettare la prevenzione anche qui in Alto Adige”.

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