Per la prima volta Pesaro si prepara ad ospitare la marcia nazionale per la pace. Istituita nel 1968 da san Paolo VI, l’appuntamento giunge alla sua 57^ edizione e conclude un anno speciale per la città che l’ha vista capitale italiana della cultura 2024. Tra gli organizzatoti spiccano la Cei (Commissione per i problemi sociali, il lavoro, la giustizia e la pace), Pax Christi Italia, Agesci, Azione Cattolica, Caritas Italiana, Movimento dei Focolari Italia… La marcia è legata a doppio filo con il messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale della pace del 1° gennaio 2025, che quest’anno ha per titolo: “Rimetti a noi i nostri debiti: concedici la tua pace”. Un tema che si ispira alle encicliche “Laudato si’” e “Fratelli tutti” con un richiamo all’Anno giubilare.
«Il giubileo è un anno di riconciliazione e di remissione dei debiti – spiega l’arcivescovo di Pesaro e Urbino mons. Sandro Salvucci – per questo un’autentica rappacificazione deve passare inevitabilmente anche attraverso un ambito spirituale, morale, sociale, economico, ecologico e culturale. Ecco perché la marcia vuole affermare la cultura della pace, dell’accoglienza e della fraternità ed offrire anche un’occasione per riflettere sul grande problema del debito dei paesi poveri».
L’idea di portare la marcia a Pesaro nasce per iniziativa dell’arcivescovo Salvucci: «mi sembrava significativo concludere l’anno in cui siamo capitale italiana della cultura candidare la città come sede di questo importante evento – spiega – così mi sono confrontato con il presidente di Pax Christi Italia, mons. Giovanni Ricchiuti, vescovo emerito di Altamura, Gravina, Acquaviva delle Fonti, che tra l’altro ha ospitato l’edizione del 2022. Lui mi ha incoraggiato ad avanzare la candidatura». Pesaro conosce bene il significato della pace e il dramma della guerra: qui sono fiorite significative esperienze di accoglienza. Nel 1943 il vescovo Bonaventura Porta fece aprire il convento francescano del Beato Sante per nascondere e salvare la vita ai numerosi ebrei in fuga dalle persecuzioni razziali. Nel dopoguerra venne edificato il collegio “Riccardo Zandonai” da padre Pietro Damiani, per dare ospitalità e istruzione ad oltre mille orfani dell’esodo giuliano-dalmata rifiutati da tutti. Infine proprio quest’anno ricorre l’ottantesimo anniversario dello sfondamento della linea gotica, il cui tracciato terminava proprio a Pesaro, che significò la liberazione della città dal nazi-fascismo.
«Attualmente abbiamo costituito il comitato locale – prosegue Salvucci – che avrà anche il compito di curare la parte logistica, compresa la ricezione dei circa duemila pellegrini. Un lavoro che ci vede impegnati con tutte le realtà cattoliche ma non solo». La marcia, arricchita da alcune testimonianze, toccherà i luoghi più significativi della città. Si inizierà alle ore 16.30 con partenza dal monumento alla resistenza in piazza Falcone e Borsellino, quindi il percorso di circa 7 km si snoderà attraverso le vie del centro e del porto, lambendo il ponte ricostruito dalla brigata ebraica per poi passare lungo il collegio Zandonai. Il cammino farà poi tappa in piazzale degli Innocenti, nel luogo dove una piccola stele ricorda la strage del 17 novembre 1943, quando vennero uccise 14 persone, per la maggior parte bambini, dalle granate lanciate da una postazione tedesca collocata sul monte San Bartolo. Il corteo raggiungerà poi la cattedrale di Santa Maria Assunta, dove la marcia terminerà con la celebrazione della S. Messa di fine anno alle ore 21.00.
A Pesaro l’Italia cammina per la pace
Per la prima volta Pesaro si prepara ad ospitare la marcia nazionale per la pace. Istituita nel 1968 da san Paolo VI, l’appuntamento giunge alla sua 57^ edizione e conclude un anno speciale per la città che l’ha vista capitale italiana della cultura 2024. Tra gli organizzatoti spiccano la Cei (Commissione per i problemi sociali, il lavoro, la giustizia e la pace), Pax Christi Italia, Agesci, Azione Cattolica, Caritas Italiana, Movimento dei Focolari Italia… La marcia è legata a doppio filo con il messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale della pace del 1° gennaio 2025, che quest’anno ha per titolo: “Rimetti a noi i nostri debiti: concedici la tua pace”. Un tema che si ispira alle encicliche “Laudato si’” e “Fratelli tutti” con un richiamo all’Anno giubilare.