Colombia: bombe e massacri durante la Settimana per la Pace. Padre De Roux all’Eln: “Deponga le armi, veri rivoluzionari sono coloro che fanno la pace”

Più che una Settimana per la Pace (è questa, infatti, l’iniziativa che si sta vivendo in Colombia, su iniziativa della Conferenza episcopale e di numerose associazioni), questa rischia di essere una settimana di guerra. Due, in particolare, i gravi fatti accaduti, come racconta al Sir da Bogotá Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani: “Sulla settimana della pace in Colombia, piombano autentici macigni che bloccano la pacificazione nella forma più barbara e criminale. Una bomba è esplosa nella periferia sud di Bogotá, nel quartiere di Patio Bonito, mentre migliaia di operai stavano ritornando a casa, a lato del mercato all’ingrosso di frutta e verdura Corabasto, dove tutti i camion pagano il pizzo; l’attentato, probabilmente, è opera della mafia venezuelana Tren di Aragua, con il bilancio di un morto e dieci feriti. Poi, uno scontro fratricida tra guerriglie, nel dipartimento meridionale del Cauca, con un bilancio di dodici morti, tra cui otto della principale dissidenza Farc, che, vestiti da civili, disarmati, stavano, pare, negoziando cocaina con la guerriglia dell’Eln”. Sempre nella capitale, un mese fa, il Tren de Aragua aveva assassinato Camilo e Camila, due animatori culturali di soli 20 anni, facevano hip hop nel centro comunitario di Povenir-Bosa e avevano denunciato il microtraffico di stupefacenti e le complicità della polizia locale. Di fronte a questo scenario, proseguono per tutta la settimana gli incontri e i dibattiti nell’ambito della Settimana della pace, come quello che ha visto protagonista, a Cartagena, il presidente della Commissione della Verità, il gesuita Francisco De Roux, anche con la partecipazione dell’arcivescovo, mons. Francisco Múnera, presidente della Conferenza episcopale colombiana. “I veri rivoluzionari sono quelli che fanno la pace. Rinnovo il mio appello all’Eln affinché deponga le armi”, dichiara al Sir padre De Roux, seguito da un altro confratello, padre Jesús Albeiro Parra: “Gli anni sono passati e, anche se la stanchezza incalza, non possiamo stancarci di continuare a lavorare per la difesa della vita, per la costruzione della pace, per la difesa dei diritti umani, per la cura della casa comune come ci insegna Papa Francesco”.

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