Diocesi: Milano, sabato mons. Delpini apre il triduo del Santo Chiodo. Attesa per il rito della “Nivola”

La "Nivola" (Foto Diocesi di Milano)

Sabato 14 settembre, alle 15 in duomo, l’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, presiederà i vespri e il rito della “Nivola”, aprendo in questo modo le celebrazioni per il triduo del Santo Chiodo. “L’antico e suggestivo rito della Nivola – spiega un comunicato della diocesi – si ripete ogni anno e rappresenta una celebrazione assai popolare nella tradizione ambrosiana anche per la sua singolarità”. L’arcivescovo salirà sulla Nivola, un baldacchino lungo e largo tre metri, a forma di nuvola (da qui il termine dialettale) e raggiungerà la volta del presbiterio dove è collocato – a 42 metri di altezza – il reliquario che custodisce il Santo Chiodo. Prelevata la reliquia della Passione di Gesù, la depositerà sull’altare maggiore del duomo, dove rimarrà esposta alla venerazione dei fedeli sabato, domenica e lunedì: i tre giorni più vicini alla festa liturgica dell’Esaltazione della Santa Croce, che ricorre il 14 settembre. Infine, la sera del lunedì, con una nuova “ascensione”, il Santo Chiodo sarà riposto nel proprio tabernacolo.
“Secondo una diffusa tradizione il congegno, che è azionato da un sistema di funi e carrucole collegate a un duplice argano, è attribuito a Leonardo da Vinci; tuttavia, pur essendo attestata la collaborazione dell’artista e inventore toscano al cantiere della Fabbrica del Duomo sul finire del XV secolo, sembra assai più probabile che l’opera sia stata ideata dagli architetti di fiducia di san Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano dal 1560 al 1584”.
La presenza in duomo del Santo Chiodo è documentata fin dal 20 marzo 1461, quando, si precisa dalla curia di piazza Fontana, “la reliquia venne traslata dall’antica basilica di Santa Tecla, in via di demolizione. Nel XVI secolo, al termine della costruzione del tiburio, il Santo Chiodo fu collocato sulla sommità della volta absidale. Fu tale collocazione a determinare con probabilità l’affievolirsi della devozione, che conobbe nuovo impulso grazie all’arcivescovo Carlo Borromeo: questi, durante l’epidemia di peste del 1576, il 6 ottobre portò la reliquia in processione tra le vie della città e da qui la ricondusse in cattedrale, dove fu esposta per quaranta ore all’adorazione dei fedeli”.
Il triduo proseguirà domenica 15 con l’Eucarestia capitolare, ore 11, e terminerà lunedì 16 con la celebrazione, alle ore 17.30, presieduta dall’arcivescovo.

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