“Il profumo del Vangelo bisogna diffonderlo contro tutto ciò che umilia, deturpa e addirittura distrugge la vita umana, contro quelle piaghe che generano vuoto interiore e sofferenza come l’alcolismo, la violenza, la mancanza di rispetto per la dignità delle donne”. È il monito del Papa, durante il discorso rivolto al clero e pronunciato nella cattedrale di Dili. “Il Vangelo di Gesù ha la forza di trasformare queste realtà oscure e di generare una società nuova”, ha assicurato Francesco, secondo il quale “c’è bisogno di questo sussulto di Vangelo; e, perciò, c’è bisogno di sacerdoti, di religiosi e di catechisti appassionati, preparati, creativi”. “Ho appreso che il popolo si rivolge a voi con tanto affetto chiamandovi ‘Amu’, che qui è il titolo più importante, significa signore”, le parole rivolte ai sacerdoti: “Però, questo non deve farvi sentire superiori al popolo, indurvi nella tentazione della superbia e del potere; non deve farvi pensare al vostro ministero come un prestigio sociale, agire come capi che schiacciano gli altri”. “Col profumo si ungono i piedi di Cristo, che sono i piedi dei nostri fratelli nella fede, a partire dai più poveri”, ha concluso il Papa, ricordando che il sacerdote “mai deve approfittare del ruolo, sempre deve benedire, consolare, essere ministro di compassione e segno della misericordia di Dio”.