Scuola: Milano, l’11 settembre all’Ambrosianeum un convegno sul tema della “Ricostruzione dell’istruzione tecnica”

L’inizio dell’anno scolastico, anche alla luce di recenti riforme scolastiche, impone l’assunzione di una consapevolezza e di una conoscenza di fattori economici e sociali che spesso sfuggono alle politiche di orientamento e ai criteri di scelta dei percorsi scolastici.
È allora tempo di conoscere, orientarsi, riflettere, ma soprattutto stimolare dibattiti e consapevolezza che aiutano a guardare la scuola superiore in un modo più originale, partendo dall’economia globale, dal mercato del lavoro che ne consegue, dal welfare, con una visione allargata oltre gli orizzonti attuali.
La Fondazione culturale Ambrosianeum propone mercoledì 11 settembre, alle ore 18, presso la storica sede di via delle Ore 3, a Milano, un convegno sul tema della “Ricostruzione dell’istruzione tecnica”, quel segmento scolastico strategico, che nel passato ha permesso il miracolo economico e l’industrializzazione del Paese, collocandolo tra le economie più importanti, oggi però scivolato, nell’immaginario collettivo, in un percorso scolastico di serie B.
Intervengono Valerio Ricciardelli, Patrizio Bianchi, Chiara Lupi, Fabio Pizzul.
“L’istruzione tecnica può essere e deve essere un segmento strategico del nostro ordinamento scolastico per sostenere una crescita economica immediata, un’occupazione non precaria altrettanto immediata e per trasformare in valore l’emigrazione economica. È un obiettivo possibile”, spiega in una nota la Fondazione.
È però vitale, per le sfide che ci attendono in una economia globale in continua effervescenza,” riassumere con coraggio e ben oltre gli orizzonti attuali, l’obiettivo di ricostruire un sistema di istruzione tecnica di assoluta eccellenza, che consenta di contribuire con efficacia al rilancio della competitività dell’Europa, quest’ultima assolutamente essenziale per il mantenimento del nostro welfare”, prosegue la nota.
“Non ci sono ricette miracolistiche, ma occorre gettare lo sguardo oltre gli orizzonti visti finora, riducendo le certezze semmai acquisite e facendosi aiutare a sviluppare nuovi dubbi, necessari però alla riflessione e all’acquisizione di una maggior consapevolezza per guardare il futuro con maggiore responsabilità e competenza”, conclude la nota.

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