“La missione dei medici di Emergenza Sorrisi, impegnati, oltre che per pazienti con deformità del volto, anche per quei soggetti che hanno riportato gravi ustioni al volto e agli arti, è oggi più che mai assolutamente rilevante, non solo dal punto di vista sociale ma anche dal punto di vista economico. Ed è per questo che lo staff di Emergenza Sorrisi intende porre all’attenzione della collettività la necessità che vengano creati, anche e soprattutto in paesi con meno risorse, dei centri di riferimento per trattare in modo sempre più specializzato i pazienti ustionati, così da ridurre l’impatto economico per le politiche sanitarie di queste nazioni”. È quanto propone Fabio Abenavoli, presidente di Emergenza Sorrisi.
La proposta di Emergenza Sorrisi “nasce innanzitutto dall’impegno strutturato in molti anni di presenza in realtà estremamente svantaggiate dove le ustioni non rappresentano solo ferite da rimarginare, ma anche l’emblema del dolore e dell’emarginazione con cui gioco forza convivere”, evidenzia Abenavoli.
“La nostra proposta – spiega – è quella di sollecitare istituzioni pubbliche e private, perché la solidarietà non ha colore né bandiera politica, ad attivarsi per investimenti che non sono di rilevante entità, al fine di creare, in questi territori, centri con personale medico ben formato, così da garantire una assistenza e cura adeguata ai pazienti ustionati, con l’obiettivo di offrire dei risultati anche dal punto vista economico, a lungo termine, assolutamente favorevoli. Come abbiamo sempre fatto, intendiamo coadiuvare questi progetti, avviando percorsi mirati di informazione e prevenzione sulle ustioni per le comunità più a rischio. Per un medico la formazione è la chiave che consente di aprire la strada allo sviluppo e alla emancipazione reale di chi oggi non riesce più a sopravvivere nel Paese in cui è nato”.
Il progetto si colloca nel quadro del Piano Mattei che sta di recente venendo alla ribalta portando l’Africa alla attenzione dei media: portare aiuto in loco, con interventi in grado di garantire sostenibilità a lungo termine. “L’impegno dei nostri chirurghi è quello di ridare la funzionalità agli arti che, a causa delle sequele di ustioni, non sono più validi funzionalmente, impedendo quindi di relazionarsi e di avere opportunità lavorative – chiarisce il presidente di Emergenza Sorrisi -. Nelle donne, inoltre le deformità che interessano il volto, diventano ulteriore elemento di discriminazione, perché riducono la possibilità di sposarsi e di creare delle famiglie. Tutto ciò non avverrebbe se si creassero, gradualmente, dei centri adatti a trattare le forme acute impedendo l’evoluzione in quelle che sono le sequele deturpanti e funzionalmente invalidanti”.
Emergenza Sorrisi, conclude Abenavoli, “non intende fermarsi, e porterà avanti, con sempre maggiore abnegazione, sia la missione di cura ‘sul campo’ dei pazienti, con il proprio personale medico, sia l’organizzazione di campagne di solidarietà finalizzate ad avere a disposizione gli strumenti per creare progetti mirati di formazione, prevenzione e sviluppo di centri sanitari, basandosi anche sull’evoluzione di quelli esistenti, all’avanguardia nella cura delle ustioni, nella piena consapevolezza che rimarginare ferite così profonde consente, per certi versi, di ‘rinascere’ nel vero senso del termine”.