Infermieri: circa 21mila studenti ai test di ammissione ai corsi di laurea, solo 1 domanda per posto. Fnopi, aumentare attrattività agendo su formazione e retribuzioni

Circa 21mila studenti stanno affrontando oggi, 5 settembre, i test di ammissione previsti in Italia per l’accesso ai corsi di laurea in Infermieristica, per 20.435 posti a disposizione. Crescono, seppur lievemente, i posti a bando (377 in più rispetto al 2023/24), ma calano le domande (2.377 in meno rispetto allo scorso anno, -10%, circa, una domanda per un posto in media). Un trend negativo che colpisce tutte le professioni di cura, a testimoniare la necessità di affrontare il problema della carenza e della scarsa attrattività del settore in maniera sistemica e corale. Lo rende noto la Fnopi, precisando che il calo delle domande di iscrizione “si conferma marcato nelle regioni del Centro e del Nord Italia, ma da quest’anno comincia a interessare anche alcune regioni del Sud”. Il dato diventa particolarmente rilevante anche nella fase successiva alle selezioni: trovando posti liberi al Nord, molti studenti meridionali si trovano costretti a rinunciare perché le spese per i “fuori sede” e per le famiglie diventano insostenibili.
Prioritario, per la Fnopi, agire su più livelli, tanto dal punto di vista formativo quanto dal punto di vista professionale.
Rispetto alla formazione, si legge in una nota, “occorre accorciare i tempi di azione, iniziando oggi ad analizzare i dati delle domande di iscrizione e a studiare fabbisogni e azioni da attuare per i prossimi anni accademici”. Indispensabile “ampliare il lasso temporale dedicato alle iscrizioni ai test, pubblicando i bandi con maggiore anticipo”. Fondamentale, poi, “rendere concretamente efficace la flessibilità delle graduatorie, introdotta da questo anno accademico, utile agli idonei per avere ulteriore possibilità di accesso al corso di laurea in sedi diverse da quelle in cui hanno svolto i test”. Su questo aspetto, voluto dal ministero dell’Università e della ricerca e sostenuto dalla Fnopi, la Federazione avvierà un’attività costante di monitoraggio. Resta ferma, infine, “la necessità di una revisione complessiva del sistema che, a partire dalle specializzazioni dei percorsi formativi magistrali (in via di attivazione), possa offrire prospettive di carriera agli infermieri e consentire di liberare competenze che oggi spesso vengono già esercitate, ma non sono riconosciute adeguatamente dal punto di vista economico e organizzativo”.

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