Diocesi: Savona-Noli, ad Arenzano il card. Calcagno al centenario dell’incoronazione del Bambino di Praga

Sarà il card. Domenico Calcagno, arcivescovo emerito della diocesi di Savona-Noli, a presiedere, stasera alle ore 20.30, la messa solenne per il primo centenario dell’incoronazione della statua di Gesù Bambino di Praga custodita nell’omonimo santuario basilica dei Carmelitani Scalzi ad Arenzano (diocesi di Savona-Nola). Al termine della celebrazione eucaristica sul piazzale del santuario si ripeterà l’incoronazione di Gesù Bambino con la benedizione solenne sul popolo. Nel 1924 sul piazzale il card. Raffaele Merry del Val, legato pontificio di Pio XI, officiò infatti la cerimonia alla presenza di numerose autorità ecclesiastiche e civili. Un grande numero di religiosi e religiose affollò il piazzale: carmelitani scalzi, frati minori, cappuccini, paolotti, gesuiti, cordoncini, domenicani, agostiniani. Era numeroso anche il clero secolare di Genova e Savona. Il card. Giuseppe Siri, allora giovane seminarista, ricordò più volte la solennità di quel momento sottolineando l’importanza del santuario per la vita spirituale della Chiesa genovese, chiamato a diventare “un polmone di ampio respiro per la diocesi, e riportando il significato dell’evento alla sua dimensione più genuina, invitando ad accogliere la regalità di Cristo come sentiero di umiltà, mitezza e servizio”, si legge in una nota. “Per noi Carmelitani di Arenzano l’evento ha una portata e un significato straordinari”, afferma il priore del santuario, padre Piergiorgio Ladone: “Se diamo tanta importanza alla ricorrenza centenaria non è per nostalgia, né solo per una commemorazione storica, piuttosto ci anima il desiderio di riscoprire il volto di Colui che chiamiamo affettuosamente ‘Piccolo Re’ nella via della piccolezza e dell’umiltà, che vediamo così ben tracciata da santa Teresa di Gesù Bambino e dagli altri santi e beati della famiglia carmelitana”. “Ci guida inoltre la volontà di riscoprire e rinsaldare i legami di comunione e fraternità che in quei decenni, pur segnati da eventi bellici, erano molto vivi”, aggiunge: “Perché non approfittare di questa occasione per rinvigorire la nostra comune sottomissione a Colui che è Re dell’universo, Principe della Pace e Signore dei nostri cuori?”.

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