Diversi ministri, autorità della Polizia nazionale, delle Forze armate, del Collegio delle infermiere hanno partecipato sabato, nella cattedrale di Lima, alla celebrazione nella solennità di Santa Rosa da Lima, patrona del Perù, dell’America, delle Indie e delle Filippine, oltre che, tra gli altri, delle infermiere e della Polizia.
Forti le parole dell’arcivescovo, mons. Carlos Castillo Mattasoglio, rivolte in particolare alle istituzioni di oggi. “Tanto numerose sono le opinioni degli uomini e le loro folli fantasie, che li portano fuori strada”, la citazione della lettura tratta dal libro del Siracide. “In questo senso – ha spiegato l’arcivescovo -, Rosa fu una donna lucida che seppe separarsi dalla frivolezza del mondo di Lima, ricco di ricchezze, ma povero di dignità e di rispetto per le popolazioni indigene, molte delle quali furono schiavizzate ed espropriate delle loro terre. Non si è lasciata sedurre dalle ‘folli fantasie’ che ‘portano gli esseri umani fuori strada’. All’età di dodici anni si lasciò guidare dall’ispirazione di Dio per optare per una scelta fondamentale: o Dio o il denaro. Questo è molto importante per noi in questo momento, perché le folli illusioni sono soprattutto quelle dell’ambizione e del denaro mafioso”. Da qui, l’interrogativo: “Come uscire dalle folli illusioni, come uscire dall’attuale situazione in Perù dove l’ambizione ha preso il sopravvento anche su chi fa le leggi? Leggi che non sono per il bene della società. Leggi che sono al servizio dell’autopromozione personale, dello sviluppo individualistico e che non tengono conto della sofferenza del popolo”.
Rosa de Lima optò per “l’oro della virtù”, cioè dell’amore, della felicità, della pazienza, del servizio e dell’aiuto agli altri, ha aggiunto mons. Castillo, che ha salutato con particolare calore le infermiere, ringraziandole per il loro fondamentale ruolo durante la recente pandemia, e gli agenti di Polizia.