Striscia di Gaza: Msf, “il problema della campagna di vaccinazione è la sicurezza. Un’altra difficoltà è la mancanza di elettricità”

“Il problema di questa campagna di vaccinazione, che si svolge in un contesto di guerra, è la sicurezza”. Lo dice Ramiro Garcia Cantugal, coordinatore medico di Medici senza frontiere (Msf) a Gaza, spiegando le sfide che i team di Msf dovranno affrontare nella campagna di vaccinazione contro la poliomielite, la cui prima fase è in corso da ieri a mercoledì 4 settembre. Msf dispone al momento di 5 centri sanitari, tutti nel sud della Striscia di Gaza, dove si prevede che verranno vaccinati tra i 25.000 e i 30.000 bambini. “L’obiettivo è raggiungere il 95% dei bambini sotto i 10 anni in tutta Gaza – prosegue il medico -. Se questa percentuale non venisse raggiunta, il rischio di un’epidemia sarebbe ancora presente e ciò che dovremmo fare sarebbe fare più cicli di vaccinazione per cercare di raggiungere il 95% e minimizzare davvero il rischio di un’epidemia”. Garcia Cantugal evidenzia un ulteriore problema: “Un’altra difficoltà in questa campagna è la mancanza di elettricità. L’elettricità a Gaza proviene da generatori: Unicef e Oms si stanno assicurando che ce ne siano a sufficienza per mantenere la catena del freddo necessaria per la campagna di vaccinazione. La popolazione viene informata sulla campagna di vaccinazione grazie al lavoro dei promotori della salute, fondamentali per l’attività di sensibilizzazione”.

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