Perdonanza: mons. D’Angelo (L’Aquila) “Non lasciamoci rubare la vita da lucciole che non hanno consistenza, ma lasciamoci illuminare da Cristo”

Basilica di Collemaggio (Foto Arcidiocesi L'Aquila)

“La celebrazione della Perdonanza che si ripete ogni anno, deve aiutarci a vincere la nostra ambiguità, rafforzare le scelte e i valori che portiamo dentro. L’incontro con la Misericordia rigenera e genera la coscienza di ogni persona. Riconciliare è mettere insieme, ricomporre o comporre una nuova realtà, perché si costruisca una vera sintonia tra le diverse dimensioni della persona umana e la vita relazionale”. Lo ha detto l’arcivescovo di L’Aquila, mons. Antonio D’Angelo, alla messa per la chiusura della Porta Santa della basilica di santa Maria di Collemaggio, in occasione della 730ª Perdonanza Celestiniana. Ricordando l’esempio di san Celestino V, il presule ha sottolineato come “a volte la fatica ad essere coerente sia determinata da fragili o inconsistenti fondamenta che non permettono di tenere fede agli impegni assunti. La coerenza più difficile riguarda i valori che segnano la vita personale, quei valori che rendono nobile la persona. Essere veri e leali con se stessi è il principio attorno al quale ruota la grandezza di un uomo, dinamiche non immediatamente visibili agli altri”. Per mons. D’Angelo “la vera nobiltà dell’uomo risiede nella sua intimità più profonda, sacrario nel quale si origina ogni sua scelta. Proprio in questo sacrario si costruisce la sua statura, luogo dove avviene l’incontro con la Misericordia, il perdono di Dio che tocca le corde più profonde della sua esistenza, non solo per guarire ma per generare il vero volto dell’essere umano”. “Siamo prossimi all’inizio del Giubileo – ha aggiunto mons. D’Angelo – ci stiamo preparando celebrando ‘l’Anno della Preghiera e del Perdono’, due coordinate fondamentali per il cammino della vita. La fede non è un optional nel corso dell’esistenza ma fuoco che illumina gli eventi della vita per fa entrare nell’eternità, non come tempo, ma come pienezza di vita in comunione con Dio. Non lasciamoci rubare la vita da lucciole che non hanno consistenza, ma lasciamoci illuminare dal sole di Cristo, via, verità e vita”.

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