Venezuela: Ue, Cidh e 11 Paesi americani non riconoscono la vittoria di Maduro dopo la ratifica della Corte suprema

Anche l’Unione europea, all’indomani della ratifica della vittoria elettorale di Nicolás Maduro alle elezioni presidenziali venezuelane da parte della Corte suprema di giustizia di Caracas, si unisce alla richiesta, che continua ad arrivare da numerosi Paesi e organismi internazionali, affinché mostri finalmente i registri elettorali “completi” del 28 luglio. E ribadisce la richiesta di una verifica “indipendente”. “Finché non vedremo un risultato verificabile, non lo riconosceremo”, ha sottolineato ieri Josep Borrell, alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza. La Commissione interamericana per i diritti umani (Cidh) ha chiesto il “ripristino dell’ordine democratico e dello Stato di diritto” in Venezuela, dopo aver messo in dubbio la “validità” e “l’integrità” della sentenza della Corte suprema di giustizia del Venezuela per aver avallato i brogli elettorali del regime di Nicolás Maduro. Dal Continente americano 11 Paesi, in una dichiarazione congiunta, hanno ribadito che non riconoscono Maduro come legittimo presidente del Venezuela. Si tratta dei Governi di Stati Uniti, Guatemala, Costa Rica, Panama, Repubblica Dominicana, Paraguay, Uruguay, Ecuador, Perù, Cile e Argentina.

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