Cultura: Todi, conclusa la 2ª edizione del festival “Liberare la bellezza”. Di Giglio, “grandi soddisfazioni, ma anche difficoltà”

(Foto Alberto Di Giglio)

Si è svolta, dal 27 luglio al 18 agosto, a Todi la seconda edizione del festival “Liberare la bellezza”, sotto la direzione artistica di Alberto Di Giglio. “Questa seconda edizione ci ha regalato momenti di grande soddisfazione ma anche qualche inevitabile difficoltà. Non ci siamo mai illusi di avere vita facile introducendo nel dibattito pubblico temi fondamentali, come la fede e la spiritualità, spesso emarginati, se non addirittura dimenticati, nella logica e nell’etica sociale contemporanea”, racconta Di Giglio.
“Liberare la bellezza”, spiega il direttore artistico, “contiene un verbo che fa la differenza, il ‘liberare’ ci trascina inevitabilmente dentro un agone, un combattimento. Le molte difficoltà sono state le insolite ed inattese, come le inevitabili contaminazioni acustiche che in qualche serata ci anno costretto a creare una barriera interiore per escludere il rumori di fondo fuori campo e concentrare la nostra attenzione su alcuni momenti di grazia e bellezza del nostro programma a cominciare dal Cantico dei Cantici con i bravissimi attori Claudia Koll e Riccardo Leonelli, così come lo spettacolo su Giovanna d’Arco con la strepitosa Miriam Spera, ma anche la serata con il poeta Davide Rondoni e Raffaele De Vincenzi dedicata a Jacopone da Todi: che secondo Rondoni è il più grande poeta italiano dopo Dante”.
Di Giglio ricorda poi le parole dell’artista tuderte Bruno Ceccobelli: “Siete degli eroi a proporre argomenti che vanno contro la banalità e l’ignoranza”; mentre l’artista internazionale Miltos Manetas “ci ha ringraziati dicendoci che le parole chiave per continuare il suo lavoro le ha trovate nelle nostre serate: il miracolo e la grazia”. Padre Alfio Vespoli, il superiore della comunità dei frati minori di Montesanto di Todi, prosegue il direttore artistico, “ci ha incoraggiati a continuare nel nostro lavoro”, sottolineando che “è vero che ci sono le tenebre, ma dentro le tenebre splende la vita, la vita degli uomini che cercano la bellezza e quando la trovano, la loro vita diventa più luminosa, la vita di San Francesco e Jacopone da Todi non era interessante, era luminosa. Chi viene qui alle serate del festival, la incontra e comprende la vita con una pienezza ancora maggiore”. E, ancora, “Davide Rondoni ospite fisso del nostro festival, per noi un faro profetico nel gettare luce nel disordinato e caotico mondo della cultura attuale, ha invitato la Giunta a riconoscere Todi come la città di Jacopone oltre che la città del vino, ricordando che è una colpa dimenticare Jacopone, il più grande poeta nato in Italia dopo Dante Aligheri”. Di Giglio conclude: “La fiammella della bellezza che ci abita si è accesa in coloro che hanno partecipato alle nostre serate del festival. Questo ci ripaga di tutto e ci invita a continuare e a dirci che le fatiche e le avversità di questa seconda edizione sono una vera benedizione e che ne è valsa veramente la pena”.

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