Somalia: esecuzione di 4 giovani nello Stato del Puntland. Unicef, “reati commessi quando erano minorenni. Governo rispetti gli obblighi internazionali” 

Lo scorso fine settimana, è avvenuta l’esecuzione di quattro giovani nello Stato somalo del Puntland, per reati commessi da bambini quando non avevano ancora compiuto 18 anni, mentre erano presumibilmente associati ad Al Shabaab. È quanto fa sapere l’Unicef in una nota esprimendo “profondo rammarico”. “Le condanne e le sentenze – scrive l’organizzazione – sono state emesse da tribunali militari, che non dispongono di procedure specializzate per la giustizia minorile e non sono un luogo per i bambini”. L’Unicef ricorda che il Comitato di verifica dell’età del Puntland, comprendente rappresentanti delle autorità del Puntland, ha incontrato i giovani e ha concluso che erano minorenni al momento dell’arresto e che non dovevano subire la pena di morte. Per questo, l’organizzazione chiede alle autorità del Puntland di “evitare l’imposizione di condanne a morte” e che “sia garantito il giusto processo per tutti i giovani adulti arrestati per la loro associazione a gruppi armati quando non avevano ancora compiuto 18 anni, in linea con la legge sui giovani, approvata dalle autorità del Puntland, e con l’obbligo del Governo di rispettare gli obblighi internazionali in materia di diritti umani previsti dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia”. L’Unicef – si legge ancora nella nota – esorta le autorità del Puntland a trattare i bambini associati ai gruppi armati come vittime e chiede una revisione delle attuali procedure giudiziarie per garantire che i bambini non siano processati da tribunali militari, che abbiano accesso a procedure giudiziarie adeguate e che siano in linea con le definizioni di bambino contenute nella legge sulla giustizia minorile del Puntland e nella Convenzione sui diritti dell’infanzia, che la Somalia ha ratificato. Le autorità sono invitate a usufruire dei percorsi di reinserimento dei minorenni associati ai gruppi armati, che già esistono e si sono dimostrati efficaci nel sostenere i diritti dei minorenni. Come partner delle Nazioni Unite, siamo pronti a lavorare con il Governo per implementare ulteriormente questi processi, anche attraverso l’attuazione di piani d’azione governativi per rafforzare la protezione dei bambini nei conflitti armati.

 

 

 

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