Eurostat: neolaureati al lavoro, Italia ultima nella classifica europea

L’83,5% dei neolaureati – cioè chi tra 20 e 34 anni ha finito di studiare tra il 2020 e il 2023 – lavorava nel 2023. È una percentuale che negli ultimi dieci anni è sempre stata in crescita, rispetto al 74,3% del 2013 (esclusa la parentesi del 2020, l’anno Covid). E ad avere trovato lavoro entro i tre anni successivi sono stati soprattutto coloro che hanno terminato percorsi accademici (87,7%), un poco più facilmente occupabili rispetto a coloro che avevano concluso un ciclo di studi di scuola superiore (78,1%). A eccellere nella classifica, Malta con il 95,8% dei neolaureati già in attività, seguita dai Paesi Bassi (93,2%) e dalla Germania (91,5%). Il titolo per le peggiori performances in questo ambito è tutto italiano, in fondo alla classifica con una percentuale del 67,5% dei neodiplomati/neolaureati in attività subito dopo la fine degli studi. A fare meglio dell’Italia, tutti, a partire dalla Grecia (72,3%) e dalla Romania (74,8%).

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