Nei quattro anni trascorsi dall’inizio della campagna elettorale del 2020, la repressione in Bielorussia non si è fermata; al contrario, la situazione è peggiorata in modo critico. È quanto emerge da un “Rapporto” riepilogativo pubblicato oggi da Viasna, un’organizzazione non governativa per i diritti umani fondata nel 1996 dall’attivista premio Nobel Ales’ Bjaljacki che si trova attualmente in stato di detenzione. “Ogni giorno – si legge nel Rapporto corredato anche di infografica -, le detenzioni arbitrarie continuano in tutto il Paese. Perquisizioni, controlli degli smartphone, maltrattamenti dopo l’arresto, condizioni terribili nelle prigioni, percosse e torture sono diventati una realtà quotidiana per i bielorussi”. Secondo le informazioni di Viasna, almeno 1.385 prigionieri politici sono attualmente in carcere. Tra loro ci sono madri con molti figli, pensionati, studenti, medici, attivisti per i diritti umani, giornalisti, insegnanti e altri cittadini. Negli ultimi quattro anni, circa 65.000 persone sono state arrestate nell’ambito di una persecuzione politica. E sempre in questo lasso di tempo, sono stati registrati più di 74.000 casi di repressione: perquisizioni, detenzioni a breve e lungo termine, interrogatori, ecc. In soli quattro anni, il numero di prigionieri politici è aumentato di ben 55,5 volte. Il 9 agosto 2020, c’erano 25 prigionieri di questo tipo, mentre oggi sono 1.385. Viasna ricorda che sei prigionieri politici sono morti dietro le sbarre. Sono Aliaksandr Kulinich, Ihar Lednik, Vadzim Khrasko, Ales Pushkin, Mikalai Klimovich, Vitold Ashurak. Cinque persone sono state invece uccise durante le proteste o a seguito di detenzioni. Sono Aliaksandr Vikhor, Aliaksandr Taraikouski, Henadz Shutau, Raman Bandarenka e Andrei Zeltser. Sei difensori dei diritti umani si trovano attualmente in stato di detenzione. Tra questi figurano anche il presidente di Viasna Ales Bialiatski e il suo vice Valiantsin Stefanovic. Viasna esprime preoccupazione anche per la sorte di almeno 268 prigionieri politici. Il gruppo comprende 19 individui con disabilità, 103 individui con gravi problemi di salute, 63 individui di età superiore ai 60 anni (molti dei quali hanno anche gravi problemi di salute) e 10 individui con disturbi mentali. Inoltre, 23 giovani sono stati detenuti come minorenni e 39 prigionieri politici sono genitori di famiglie numerose. Secondo informazioni di Viasna sarebbero almeno cinque le famiglie che hanno entrambi i genitori in prigione.