Impariamo da Maria di Nazareth e San Rocco “da che parte stare”

Buon ferragosto! È l’augurio di questi giorni. Per i credenti, il 15 agosto è la festa dell’Assunta e il giorno seguente quella di San Rocco. La vicinanza liturgica di queste due grandi figure invita alla riflessione e a progredire sulle vie della carità

(foto: diocesi Lucca)

Buon ferragosto! È l’augurio di questi giorni. Per i credenti, il 15 agosto è la festa dell’Assunta e il 16 la festa di San Rocco. Colpisce ogni anno la vicinanza di queste due grandi figure: Maria di Nazareth e San Rocco. Il Vangelo che leggiamo il giorno dell’Assunta è il Magnificat: “L’anima mia magnifica il Signore… ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote…” (Lc 1,39-56). Come scriveva don Tonino Bello: “No, non fu neutrale. Basta leggere il Magnificat per rendersi conto che Maria si è schierata. Ha preso posizione, cioè dalla parte dei poveri, naturalmente. Degli umiliati e offesi di tutti i tempi. Dei discriminati dalla cattiveria umana e degli esclusi dalla forza del destino. Di tutti coloro, insomma, che non contano nulla davanti agli occhi della storia”. (“Maria donna di parte”).
E San Rocco, ci dice la tradizione, è un santo molto venerato. Nasce a Montpellier, in Francia, intorno al 1350. Rimasto orfano parte pellegrino per Roma, dopo aver venduto i suoi beni e dato il ricavato ai poveri. Sono gli anni della peste. Rocco si dedica all’assistenza di questi malati e al ritorno lui stesso contrae la malattia. I simboli che vediamo sulla statua di san Rocco sono legati al suo essere pellegrino, ma anche la piaga sul ginocchio e il pane che riceve dall’immancabile cagnolino: l’unico, secondo la tradizione, ad occuparsi di lui ‘appestato’ e isolato in un bosco. Rocco poi verrà arrestato e messo in prigione, forse ad Angera, accusato di essere una spia. Morirà in carcere dopo 5 anni. San Rocco è uno dei santi più conosciuti e venerati nel continente europeo e oltreoceano. In Italia ci sono più di 3.000 chiese a lui dedicate. Nella liturgia di San Rocco, dopo la Comunione si prega così: “O Dio, che ci hai fatto gustare la dolcezza del pane della vita, concedi a noi tuoi fedeli, sull’esempio di san Rocco, di progredire sulla via della carità per possedere l’eredità eterna”. Una preghiera che ci invita a tradurre oggi, agosto 2024, queste scelte “di parte” di Maria di Nazareth e di San Rocco. Un invito a progredire sulle vie della carità.Fa pensare infine la citazione di una ampia riflessione dell’arcivescovo di Torino, Roberto Repole, pubblicata sulla rivista “Vita e pensiero”, ripresa dal quotidiano La Stampa, il 5 agosto scorso. “La Chiesa – scrive – non può limitarsi ad aiutare i poveri, dovrà essere profetica per non limitarsi a soccorrere le vittime della società iper-capitalista, che rende i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Una Chiesa radicata in Gesù, anche se minoritaria, non si adeguerà al mantenimento degli status quo e lavorerà per progettare una società più giusta, più equa, senza persone strutturalmente condannate alla marginalità”. Parole illuminate che ci possono aiutare a vivere queste due feste!
“Maria – scrive ancora don Tonino Bello – ha fatto una precisa scelta di campo. Si è messa dalla parte dei vinti, ha deciso di giocare con la squadra che perde. Ha scelto di agitare come bandiera gli stracci dei miserabili e non di impugnare i lucidi gagliardetti dei dominatori”.
La stessa cosa che ha fatto San Rocco.

Per questo ci auguriamo di vivere bene le feste del 15 e del 16 agosto, per poter scegliere anche noi da che parte stare.

(*) consigliere nazionale di Pax Christi

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